Cronaca
La vertenza Trasnova giunge in Consiglio a Pomigliano, un confronto istituzionale per la comunità che conta
La battaglia per il futuro di Trasnova: Pomigliano d’Arco unisce istituzioni e lavoratori per un rinvio che non basta #Trasnova #LavoroItalia #Pomigliano
Immaginate una piccola città come Pomigliano d’Arco, dove le strade e le fabbriche raccontano storie di lavoro duro e famiglie intrecciate con l’industria automobilistica, ora al centro di una vertenza che sta scuotendo la comunità. La crisi di Trasnova, un’azienda di logistica legata agli stabilimenti di Stellantis, non è più confinata ai freddi tavoli di negoziazione: domani, il Consiglio comunale dedicherà una seduta pubblica interamente a questo dramma, invitando sindacati, la Regione Campania e la Prefettura di Napoli per ampliare il dibattito e mostrare un sostegno istituzionale in un momento così precario.
Al cuore di tutto ci sono 288 lavoratori, persone con nomi, sogni e famiglie, che fino a poche settimane fa affrontavano la prospettiva di un licenziamento a fine dicembre. L’azienda, con sede a Cassino, dipende dalle decisioni del gigante Stellantis, e la tensione è palpabile nelle vie della città, dove ogni proroga sembra un respiro affannato in una corsa contro il tempo. Qualche giorno fa, al tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si è aperto un piccolo spiraglio: Stellantis ha comunicato la disponibilità a una proroga di quattro mesi del contratto commerciale con Trasnova, offrendo un temporaneo sollievo che evita i licenziamenti immediati e dà un po’ di aria per riflettere sul futuro.
Ma questa è solo una pausa, non una soluzione definitiva, e lo sanno bene i lavoratori che guardano al 4 febbraio come a un crocevia cruciale, con una nuova riunione fissata al Ministero per cercare risposte più solide. Il Ministero stesso ha sottolineato l’impegno per la massima tutela occupazionale, riconoscendo che proroghe come questa non bastano a risolvere i problemi profondi del settore logistico e dei rapporti tra grandi aziende e i loro fornitori – una realtà che colpisce non solo i bilanci, ma il tessuto stesso della società locale. In città, dove l’economia ruota attorno a queste industrie, ci si chiede come proteggere non solo i posti di lavoro, ma anche la dignità di chi ci vive.
Pomigliano d’Arco non sta a guardare: portare questa vertenza in Consiglio comunale è un atto che va oltre la politica, un riconoscimento del fatto che dietro i numeri ci sono storie reali, famiglie che lottano per la stabilità in un mondo di cambiamenti rapidi. È un segnale che, in tempi incerti come questi, le comunità devono unirsi per affrontare le sfide, magari ispirando altre città a fare lo stesso e ricordandoci che il lavoro non è solo un impiego, bensì il pilastro di una vita intera.