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Cronaca

La partita rimane a casa: Milan-Como si gioca a San Siro invece che in Australia

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La partita rimane a casa: Milan-Como si gioca a San Siro invece che in Australia

La saga di Milan-Como si chiude tra follie transoceaniche e un ritorno al cuore del calcio italiano #SerieA #SanSiro

Immaginate una tipica serata milanese, con le luci di San Siro che brillano sotto il cielo invernale, e migliaia di tifosi pronti a vivere il rito del calcio. Ma per settimane, questa scena familiare è stata messa in discussione da un’idea che pareva uscita da un film d’avventura: spostare la partita di Serie A tra Milan e Como fino in Australia, a Perth. Oggi, però, la storia si risolve in un sospiro di sollievo, con il match che torna nel suo contesto naturale, sottolineando quanto il legame tra sport e comunità locale sia irrinunciabile.

La telenovela era iniziata con un annuncio che aveva fatto alzare più di un sopracciglio: la gara, inizialmente fissata per l’8 febbraio al Meazza, rischiava di saltare a causa della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Milano-Cortina, prevista il 6 febbraio. Invece di optare per soluzioni semplici, come scambiare il campo con il Como, si era proposto un trasloco epico oltreoceano. Eppure, man mano che i dettagli emergevano – dal logorante viaggio intercontinentale al caos del fuso orario e alle temperature estreme – l’entusiasmo iniziale si è trasformato in un coro di perplessità, riflettendo come tali scelte possano sconvolgere la routine di giocatori, allenatori e appassionati, spesso ignorando il tessuto urbano che rende il calcio un pilastro della vita quotidiana.

Non sorprende che le voci critiche si fossero alzate da ogni parte. Gli allenatori e i giocatori avevano espresso apertamente il loro disagio per quella che definivano una trasferta “folle”, mentre le trattative si impantanavano su questioni logistiche come la gestione degli arbitri e le richieste delle federazioni locali. Questa vicenda ha evidenziato quanto le decisioni commerciali possano entrare in conflitto con il benessere della comunità, lasciando i tifosi in bilico tra eccitazione e incertezza in un momento in cui Milano si prepara a essere al centro del mondo con le Olimpiadi.

A far eco a queste preoccupazioni è intervenuta l’associazione Codici, che da subito aveva contestato l’operazione. “Alla fine ha vinto il buon senso, anche se non si sarebbe dovuto arrivare fino a questo punto”, ha dichiarato, sottolineando come i diritti dei tifosi siano stati finalmente tutelati dopo un periodo di ansie inutili. Questa posizione non è solo una critica, ma un invito a riflettere su come il calcio debba sempre privilegiare il rispetto per il pubblico e il territorio, evitando avventure che rischiano di alienare chi vive lo sport come un legame profondo con la propria città.

Sul medesimo tono, il segretario regionale lombardo di Codici, Davide Zanon, ha aggiunto che una mossa del genere avrebbe dovuto tenere conto non solo degli aspetti economici, ma anche della sostenibilità dei viaggi e del valore culturale del territorio. In un’epoca in cui Milano si affaccia su un palcoscenico globale con le Olimpiadi, episodi come questo ricordano quanto sia essenziale mantenere il calcio radicato alle sue radici, preservando l’atmosfera degli stadi italiani come spazi di comunità e tradizione.

Il dietrofront è stato annunciato in serata con un comunicato congiunto della Lega Serie A e del governo del Western Australia: “I piani per ospitare a Perth la prima partita ufficiale di un campionato europeo fuori dai confini nazionali sono stati annullati a causa di rischi finanziari non contenibili, condizioni di approvazione onerose e complicazioni dell’ultimo minuto”. Ora, con l’ipotesi australiana archiviata, gli occhi sono puntati sul calendario: la partita non potrà giocarsi prima dell’8 febbraio e potrebbe essere inserita in un turno infrasettimanale, forse a metà febbraio, senza intoppi per il Milan, che è fuori dalle coppe europee.

Questa chiusura lascia spazio a qualche interrogativo sul futuro del calcio, ma rafforza l’idea che, per quanto il gioco possa esplorare nuovi orizzonti, il suo vero appeal risiede nei legami locali e nelle storie condivise dagli spalti, un promemoria gentile per tutti noi su ciò che rende lo sport un pilastro della società.

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