Cronaca
Iniziano gli scavi per tre nuove gallerie AV sulla linea Salerno-Reggio Calabria, un passo verso connessioni più veloci per le comunità locali
Le talpe meccaniche invadono il Sud: Inizia l’era dell’alta velocità da Battipaglia a Romagnano! #AltaVelocità #InfrastruttureSudItalia
Immaginate un paesaggio meridionale dove le colline verdeggianti e le strade tortuose stanno per essere attraversate da un’innovazione che promette di accorciare distanze e sogni: è qui, nel cuore del Lotto 1A della linea Salerno-Reggio Calabria, che le enormi talpe meccaniche hanno preso vita, segnando un nuovo capitolo per il Sud Italia. Webuild, l’azienda al timone di questo ambizioso progetto per conto di RFI, ha attivato Leucosia, Ligea e Mireille, completando così il quartetto di TBM – le talpe meccaniche – destinate a scavare otto gallerie naturali. È un momento che trasmette un senso di progresso palpabile, ricordandoci come ogni foro nel terreno non sia solo un’opera ingegneristica, ma un ponte verso l’Europa, come parte del corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete TEN-T. «È un passo decisivo per il Sud e per la connessione dell’Italia con l’Europa», sottolineano dal gruppo, e in effetti, osservando questi giganti d’acciaio all’opera, è impossibile non riflettere su quanto questo significhi per comunità che da troppo tempo aspettano un’integrazione reale.
Leucosia, con la sua testa fresante da oltre 13 metri, sta già divorando la roccia nella galleria Serra Lunga, un tunnel di più di 800 metri che presto si estenderà verso Acerra e Petrolla, collegate da audaci viadotti. Accanto a lei, Ligea – gemella per potenza e dimensioni – si muove con precisione nel tunnel Piano Grasso, un percorso di oltre 2,2 chilometri con un binario doppio, prima di dedicarsi alla galleria Contursi. I nomi di queste macchine, insieme a Partenope che è già al lavoro da mesi nella galleria Saginara, evocano il mito delle Sirene del Golfo di Salerno, un tocco poetico che umanizza questi colossi, facendoli sentire parte del tessuto culturale locale. È come se, in mezzo a questo cantiere brulicante, l’antico e il moderno si fondessero, offrendo un barlume di speranza per un Sud più connesso, dove ogni progresso tecnologico porta con sé un’eco di storie antiche.
Non da meno è Mireille, la terza talpa appena entrata in scena, con i suoi dieci metri di diametro e una storia ricca: dopo aver scavato nella metropolitana di Parigi, ora si dedica alla galleria Caterina, superando il chilometro di tracciato. Questa TBM, rigenerata nel nuovo centro specializzato di Webuild a Terni, simboleggia l’economia circolare in azione – un piccolo, ma significativo, passo verso la sostenibilità. Una volta terminata Caterina, Mireille proseguirà verso il tunnel Sicignano, rafforzando l’idea che ogni riutilizzo non è solo efficiente, ma anche un messaggio etico per le generazioni future. Intorno a loro, il cantiere del Lotto 1A pulsa di attività: gallerie artificiali in fase di costruzione, e presto partirà lo scavo della naturale Cerreta con metodi tradizionali, mentre i viadotti – tra cui uno imponente che sovrasta l’A2 Salerno-Reggio Calabria, con oltre cento campate e un ponte ad arco di 120 metri, il più grande del suo genere in Italia – prendono forma. È un balletto di esseri umani e macchine che, giorno dopo giorno, ridisegna il territorio.
Questo Lotto 1A abbraccia 35 chilometri di nuova linea, punteggiata da 20 gallerie e 19 viadotti, con oltre mille persone impegnate sul campo e una rete di circa 430 aziende a sostenerlo. E non si ferma qui: Webuild ha recentemente acquisito il progetto per il raddoppio Cosenza-Paola/San Lucido, inclusa la galleria Santomarco di 15 chilometri, inserendosi in un vasto portafoglio di cantieri meridionali del valore di 15 miliardi di euro, che coinvolge 8.700 lavoratori e 7.600 fornitori. Osservando tutto questo, ci si chiede quanto questi sforzi non siano solo investimenti economici, ma semi per un futuro più equo, dove il Sud Italia non è più ai margini, ma al centro di una rete che unisce persone e luoghi.