Cronaca
In Mondragone, un 47enne affronta il processo per la tragica morte del 16enne Luigi Daniele, accusato di omicidio volontario
Tragedia nelle strade di Mondragone: un’adolescente vita spezzata da un incidente, mentre la giustizia inizia il suo cammino. #Mondragone #SicurezzaStradale
Immaginate una calda sera d’estate a Mondragone, con le vie illuminate dai lampioni e l’aria piena del brusio della vita quotidiana in questa comunità campana. È qui che la routine di una serata qualunque si è trasformata in un incubo per Luigi Daniele Petrella, un sedicenne pieno di sogni, la cui storia ora riecheggia come un monito per tutti noi.
Il 26 giugno dello scorso anno, in quella tarda serata, Luigi era in sella al suo scooter quando tutto è precipitato. Un’auto, una Fiat Punto guidata da un uomo di 47 anni, lo ha travolto con violenza, catapultandolo sul selciato in una caduta che ha segnato il destino di un’intera famiglia. Trasportato d’urgenza al Pineta Grande Hospital di Castel Volturno, i medici hanno lottato per ore, ma nulla ha potuto salvare la sua giovane vita. È una di quelle storie che ci ricordano quanto fragili siamo sulle strade, dove un attimo di distrazione può alterare per sempre il tessuto di una comunità.
Le indagini, condotte con rapidità dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, hanno svelato non solo l’incidente, ma anche una scelta che ha aggiunto dolore al dramma: il conducente non si è fermato per prestare soccorso, preferendo fuggire nel buio della notte. Fortunatamente, la sua evasione è durata poco, e ora quel gesto pesa come un’ombra sulle accuse a suo carico. Il Gup ha infatti disposto il rinvio a giudizio per omicidio stradale, un verdetto che sottolinea come la negligenza non possa passare inosservata in un territorio dove le strade sono testimoni di troppe storie simili.
Il processo inizierà il 10 febbraio 2026 davanti alla prima sezione penale della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, con i genitori di Luigi che si sono costituiti parte civile. Affidandosi a un team di avvocati – tra cui Filippo Romano, Mario Daniele Marotta e Sergio Pisani – lottano per ottenere giustizia, trasformando il loro lutto in una ricerca di risposte che possa proteggere altri giovani come il loro figlio. È un passo che unisce la comunità nel riflettere su quanto queste perdite colpiscano al cuore, ricordandoci l’importanza di vigilare gli uni sugli altri.
In fondo, storie come questa ci spingono a chiederci come rendere le nostre strade più sicure, per evitare che tragedie del genere continuino a segnare il tessuto sociale di luoghi come Mondragone, dove ogni vita è intrecciata con quella degli altri.