Cronaca
Iffhs elegge Luis Enrique al vertice tra i tecnici del 2025, con Maresca secondo e Conte sesto, un riconoscimento per il calcio che unisce appassionati.
Il trionfo di Luis Enrique: Miglior allenatore del 2025 secondo l’IFFHS, un simbolo di dominio nel calcio globale! #Calcio #PSGVittoria
Immaginate lo stadio di Parigi rimbombante di applausi, con i tifosi del Paris Saint-Germain che alzano gli occhi al cielo, celebrando un allenatore la cui visione ha trasformato una squadra in una forza inarrestabile. Luis Enrique è stato incoronato dal prestigioso IFFHS, la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, come il miglior allenatore per club del 2025, un riconoscimento che riecheggia il suo passato glorioso e sottolinea quanto il calcio sappia premiare la costanza e l’innovazione.
In questa stagione, Luis Enrique ha guidato il PSG attraverso una campagna dominatrice, conquistando sei trofei che hanno lasciato il segno: la Ligue 1, la Coppa di Francia, la Supercoppa francese, la Champions League, la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale. È come se ogni partita fosse un capitolo di una storia epica, dove il suo tocco tattico ha non solo portato vittorie, ma ha anche ravvivato lo spirito della comunità calcistica, unendo appassionati in un senso di orgoglio condiviso per un club che ora brilla a livello internazionale. Questo dominio non è solo numeri su una classifica; è il riflesso di come il calcio possa galvanizzare interi territori, rafforzando l’identità di una città come Parigi e ispirando i giovani talenti a sognare in grande.
Alle sue spalle, nella classifica IFFHS, si posiziona Enzo Maresca, che ha impresso il suo stile al Chelsea con una stagione di alto livello, e Hansi Flick, tornato a brillare alla guida del Barcellona con risultati che ricordano le sue vecchie glorie. L’Italia, d’altra parte, si fa valere nella Top 10, con Antonio Conte al sesto posto per la sua solida continuità e Simone Inzaghi al settimo, premiato per il suo percorso vincente in Europa e in patria. Questi piazzamenti non sono solo statistiche; raccontano di allenatori che, come Luis Enrique, navigano le complessità del gioco moderno, portando con sé l’eredità delle loro nazioni e alimentando un dialogo globale su cosa significhi davvero eccellere.
Alla fine, premi come questo ricordano che il calcio è più di una competizione: è un legame umano che unisce comunità e ispira riflessioni sul futuro del sport, dove talento e dedizione continuano a delineare nuove storie di successo.