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Cronaca

Ercolano si mobilita contro il racket con una marcia per la legalità lungo Corso Resina, unendo la comunità per un futuro più sicuro.

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Ercolano si mobilita contro il racket con una marcia per la legalità lungo Corso Resina, unendo la comunità per un futuro più sicuro.

Ercolano si risveglia contro il racket: una marcia di speranza e unità #ErcolanoLegalità #AntiRacket

Immaginate il sole che filtra tra gli antichi edifici di Ercolano, illuminando una mattina carica di significato: qui, lungo il vivace Corso Resina, una comunità intera ha deciso di fare un passo avanti, trasformando la routine urbana in un atto di coraggio collettivo. Questa marcia antiracket, promossa dalla Fai Antiracket Ercolano in stretta collaborazione col Comune, non è stata solo una passeggiata; è stata un abbraccio simbolico tra istituzioni, associazioni, forze dell’ordine e cittadini, tutti uniti per dichiarare che la legalità è il vero cuore di questa città, scossa un tempo dalle ombre della criminalità.

Man mano che il gruppo avanzava da Palazzo di Città, l’aria si riempiva di un’energia palpabile, con negozianti e residenti che affacciavano alle finestre o si univano al corteo, esponendo fieramente i loro adesivi “No al racket”. Quel semplice gesto, quasi un saluto quotidiano, raccontava una storia più profonda: una comunità che, anno dopo anno, ha imparato a guardarsi negli occhi, rafforzando legami e fiducia reciproca per contrastare le intimidazioni che un tempo sembravano inevitabili. È un cambiamento che non arriva per caso, ma che nasce dal tessuto sociale di Ercolano, dove ogni strada e ogni volto ricorda quanto il senso di appartenenza possa essere un’arma formidabile contro l’isolamento imposto dalla paura.

In mezzo alla folla, Ciro Buonajuto, vicepresidente Anci con delega alla legalità e consigliere regionale, ha condiviso riflessioni che hanno fatto eco ai passi di tutti: “la legalità non sia uno slogan ma una pratica quotidiana”, ha ribadito, osservando come gli sguardi dei cittadini non siano più abbassati, ma aperti e accoglienti verso chi difende la giustizia. Attraversare quelle vie non è solo un atto simbolico, ma un segnale tangibile di progressi concreti nella lotta al pizzo, con una fiducia ricostruita che ispira speranza. Eppure, Buonajuto ha invitato tutti alla cautela, sottolineando come la criminalità si allontani solo di fronte a una rete solida e vigile – una piccola riflessione che ricorda quanto ogni vittoria sia fragile, se non sostenuta da impegno costante.

Tra i momenti più toccanti, un ringraziamento speciale è andato a Eliana Scarpati, vedova di Aniello, un valoroso capo pattuglia della Polizia di Stato caduto in servizio: la sua presenza ha rappresentato un faro di forza, un promemoria che la battaglia per la legalità è anche un omaggio a chi ha sacrificato tutto. Intorno a lei, rappresentanti delle istituzioni locali, della Fai Antiracket e delle forze dell’ordine hanno camminato compatti, tessendo una rete che va oltre l’evento, diventando parte del tessuto quotidiano di Ercolano.

In fondo, questa marcia è un promemoria gentile per tutti noi: in una città come Ercolano, dove il passato si intreccia con il presente, ogni atto di unità non è solo una risposta al racket, ma un passo verso un futuro più sicuro, dimostrando che il vero cambiamento inizia quando la comunità decide di scrivere la propria storia, una pagina alla volta.

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