Cronaca
Dopo 18 mesi di latitanza, Antonio Aloia è stato catturato all’alba a Gricignano: una pistola sul comodino racconta la storia.
Un’alba tesa a Gricignano d’Aversa: il latitante Antonio Aloia catturato all’improvviso, mettendo fine a una fuga lunga un anno e mezzo #Camorra #GiustiziaSulTerritorio
Immaginate l’alba che si insinua tra le strette vie di Gricignano d’Aversa, un paesino nel cuore dell’agro aversano dove il sole nascente spesso porta con sé il peso delle storie non raccontate. È in quel momento delicato, quando il mondo ancora dorme, che i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, guidati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno fatto irruzione in un appartamento anonimo, scoprendo Antonio Aloia, 47 anni, addormentato come se il tempo non lo avesse mai sfiorato.
Questa cattura non è solo un’operazione di routine; è il culmine di una caccia che iniziò nell’agosto 2024, quando Aloia scomparve dopo un permesso premio dal carcere, lasciando dietro di sé un’ombra di reati legati alla camorra. Condannato per associazione mafiosa, detenzione illegale di armi e estorsioni continuate, l’uomo aveva intrecciato la sua vita con quella di una comunità già segnata da tensioni sociali. Durante la perquisizione, i militari hanno trovato sul comodino accanto al suo letto una pistola con un colpo in canna, un dettaglio che sottolinea quanto la minaccia sia sempre in agguato, anche nei luoghi più intimi.
Ma l’alba non ha risparmiato solo Aloia: insieme a lui è stato arrestato un 45enne del posto, accusato di averlo ospitato, un gesto che, per quanto umano, alimenta il circolo del favoreggiamento e ricorda come, in territori come questi, il confine tra solidarietà e complicità possa essere sottile. È un evento che fa riflettere sulla rete invisibile che sostiene queste fughe, e su come ogni arresto, come questo, rafforzi il tessuto sociale, offrendo un barlume di speranza contro l’infiltrazione criminale.
Nel contesto più ampio, questa operazione si inserisce in un anno di battaglie intense: con Aloia, salgono a 23 i latitanti catturati nel 2025 dal Comando provinciale dei carabinieri di Napoli, proprio a ridosso di un’altra operazione che ha visto la caduta del boss Ciro Andolfi. Aloia ora dovrà affrontare una pena residua di 27 anni e 3 mesi – una condanna che lo terrebbe dietro le sbarre fino al 2030, se non per eventuali benefici – e non è la sua prima evasione; vent’anni fa era già stato preso mentre cercava di sfuggire alla giustizia. Fratello di Andrea Aloia, arrestato nell’ottobre 2023 dopo una latitanza simile, Antonio incarna una storia familiare intrecciata con il dramma della camorra, che continua a lasciare ferite nel territorio.
Arresti come questo, tra le strade familiari di Gricignano, non sono solo numeri in un rapporto; sono segnali di resilienza per una comunità che lotta per reclamare la propria normalità, ricordandoci che ogni passo verso la giustizia contribuisce a un futuro più stabile e libero da ombre.