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Cronaca

Di notte, la banda della marmotta agisce nei pressi di Marigliano e Pomigliano, destando attenzione locale per la sicurezza comunitaria.

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Di notte, la banda della marmotta agisce nei pressi di Marigliano e Pomigliano, destando attenzione locale per la sicurezza comunitaria.

Esplosioni nel cuore della notte: paura e caos nell’area vesuviana, assalti ai bancomat #CrimineNapoli #SicurezzaComunitaria

Immaginate di essere svegliati di soprassalto dal fragore di un’esplosione che squarcia la quiete notturna, lasciando un’eco di paura tra le strade familiari dell’area vesuviana. È ciò che è accaduto di recente, con una serie di audaci attacchi ai bancomat che hanno ridato vita a un incubo ricorrente, dove la criminalità colpisce con la tecnica spregiudicata della “marmotta”, un metodo che sfrutta cariche esplosive per forzare le macchine automatiche.

In questa notte tesa, il primo episodio ha preso forma a Marigliano, lungo via Vivaldi. Qui, un gruppo di malviventi ha agito con precisione e rapidità, inserendo la “marmotta” nel dispositivo ATM dell’Ufficio Postale. L’esplosione ha squarciato la struttura blindata, non solo estraendo le banconote ma addirittura sradicando l’intero apparecchio, che è stato poi caricato su un veicolo e portato via nel buio. Per i residenti, quel boato ha significato più di un semplice disturbo: ha evocato l’ombra di una vulnerabilità urbana, dove le istituzioni finanziarie diventano bersagli facili in un contesto sociale già provato da tensioni economiche.

Poco distante, a Pomigliano d’Arco, la storia si è ripetuta in piazza Sant’Agnese, davanti alla filiale della Crédit Agricole. Gli abitanti sono stati strappati al sonno da un’altra detonazione, ma stavolta il piano dei ladri è andato storto. Nonostante i danni pesanti inflitti all’edificio, i criminali non hanno potuto portare a termine il colpo: l’ATM è rimasto al suo posto, e i responsabili sono fuggiti a mani vuote, forse allarmati dall’arrivo delle pattuglie o dai sistemi di sicurezza attivati. Questo fallimento, però, non sminuisce l’impatto emotivo sulla comunità, che si trova a dover gestire non solo i costi materiali, ma anche l’ansia per una criminalità sempre più audace.

Ora, le indagini sono in pieno svolgimento, affidate ai Carabinieri del Nucleo Operativo e del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Gli agenti stanno setacciando la scena del crimine, raccogliendo tracce e analizzando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza nelle zone colpite e nelle vie di fuga. L’idea che si tratti della stessa banda specializzata, che sta prendendo di mira l’area a nord di Napoli con una serie di raid coordinati, aggiunge un senso di urgenza: è un promemoria che queste azioni non sono isolati eventi, ma segnali di una sfida più ampia per la sicurezza locale.

Mentre le autorità lavorano per assicurare i responsabili alla giustizia e quantificare i danni subiti, la comunità dell’area vesuviana si interroga su come rafforzare le difese contro tali minacce, riflettendo su un equilibrio fragile tra quotidianità e rischio nel territorio che chiama casa.

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