Cronaca
Da tre mesi, un ascensore guasto intrappola un anziano invalido in casa al Parco Verde di Caivano
Un anziano di Caivano intrappolato in casa da tre mesi per un ascensore guasto: la vita quotidiana che diventa una prigione nel Parco Verde. #Caivano #DirittiDisabili
Immaginate di svegliarvi ogni mattina in un appartamento al primo piano, con il sole che filtra dalle finestre, ma una semplice rampa di scale che si trasforma in un muro insormontabile. È ciò che sta vivendo un ottantenne di Caivano, nel cuore del Parco Verde, da quando l’ascensore della scala C2/2 è fuori servizio da oltre novanta giorni. Questo malfunzionamento non è solo un inconveniente tecnico, ma un dramma personale che rispecchia le fragilità di un quartiere dove la manutenzione degli edifici spesso cede il passo alle urgenze della vita quotidiana.
L’anziano, con una gamba amputata e un solo occhio, è al 100% invalido e legittimo inquilino del suo alloggio. Ogni tentativo di scendere le scale è impensabile, lasciandolo dipendente dai familiari per le più basilari necessità: una visita medica, una passeggiata per acquistare farmaci o persino un incontro con i cari. La sua routine, un tempo fatta di piccoli gesti di autonomia, si è ridotta a un’attesa infinita, con ripercussioni che vanno oltre la salute fisica, toccando la sua dignità e il senso di isolamento in una comunità già segnata da sfide sociali. È un promemoria silenzioso di come, in aree come il Parco Verde, le lacune nei servizi pubblici possano amplificare le vulnerabilità di chi è più fragile.
Il figlio dell’anziano ha preso le redini della situazione, raccogliendo video e testimonianze che documentano l’ascensore immobile e lo stato di abbandono dell’edificio. Queste prove non fanno che evidenziare una realtà condivisa da molti nel quartiere: la difficoltà di accedere a cure e supporti essenziali, dove un guasto tecnico diventa una barriera invisibile ma concreta. È una denuncia che risuona come un campanello d’allarme per l’intera comunità, invitandoci a riflettere su quanto la manutenzione preventiva potrebbe fare la differenza nelle vite di anziani e disabili.
Sulla vicenda è intervenuto il deputato Francesco Emilio Borrelli, di Alleanza Verdi–Sinistra, che ha definito la situazione “È inaccettabile che un anziano invalido al 100% venga di fatto segregato in casa per mesi a causa di un ascensore guasto. Parliamo di una persona fragile, che ha diritto a cure, assistenza e dignità. Situazioni del genere non possono essere tollerate, soprattutto in contesti già difficili come quello del Parco Verde.”
Borrelli ha annunciato azioni concrete, promettendo di sollecitare gli enti competenti per un ripristino rapido. Le sue parole proseguono con una nota di urgenza: “Non è possibile che inefficienze e ritardi ricadano sempre sui più deboli. Se non arriveranno risposte concrete in tempi rapidi, porteremo la questione nelle sedi opportune.” Questa presa di posizione non solo sottolinea l’impatto umano della vicenda, ma invita a una riflessione più ampia sui diritti di mobilità e accesso ai servizi in quartieri come il Parco Verde, dove ogni giorno piccoli fallimenti sistemici possono isolare ulteriormente chi ne ha più bisogno.
In definitiva, questa storia è un richiamo gentile ma fermo affinché la manutenzione degli impianti non sia vista come un lusso, ma come un pilastro essenziale per la dignità di tutti, specialmente nei contesti urbani che lottano per offrire una vita quotidiana degna a ogni residente.