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Cronaca

Carabinieri a Caivano scoprono il re del babà con furto di energia e 300 kg di cibo avariato, rischiando la salute locale

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Carabinieri a Caivano scoprono il re del babà con furto di energia e 300 kg di cibo avariato, rischiando la salute locale

A Caivano, la dolce tradizione del babà nasconde un’amara sorpresa: un blitz rivela la faccia oscura di una pasticceria locale. #Caivano #SicurezzaAlimentaria

Immaginate una tranquilla via di Caivano, dove l’aria è spesso profumata dal dolce aroma dei babà, simbolo di una tradizione gastronomica radicata nel cuore della comunità. Ma dietro le facciate familiari, la routine quotidiana ha preso una svolta inaspettata, quando i carabinieri della locale stazione, affiancati da ispettori dell’Asl Napoli 2 Nord e tecnici Enel, hanno fatto irruzione in un bar-pasticceria che sembrava innocuo. Lì, “Dove il babà è una cosa seria”, l’insegna che un tempo evocava orgoglio, si è trasformata in un’ironia amara che ha colpito dritto al cuore dei residenti.

La scena si è svolta come un capitolo di un romanzo urbano, con i carabinieri che, guidati da segnalazioni anonime, hanno scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica – un ingegnoso ma illecito sistema che aveva sottratto energia per un valore di ben 100mila euro, alimentando non solo il laboratorio nascosto, ma anche i frigoriferi e gli impianti commerciali adiacenti. Era un furto silenzioso, che prosciugava risorse pubbliche in un quartiere già segnato da sfide economiche, e che i tecnici Enel hanno svelato con la loro expertise, ricordandoci quanto le piccole illegalità possano erodere il tessuto sociale di una comunità.

Ma è stato entrando nel laboratorio improvvisato, ricavato abusivamente nei locali accanto al bar, che l’atmosfera si è fatta più pesante: un ambiente fatiscente, con macchinari arrugginiti e angoli pieni di polvere, dove i carabinieri, supportati dai medici dell’Asl, hanno sequestrato 300 chili di alimenti in condizioni deplorabili. Immaginate contenitori per babà incrostati di sporco, ingredienti dolci e amarene ammucchiate in disordine, esposte a rischi igienici che potrebbero aver messo in pericolo la salute di tanti avventori locali. È un quadro che fa riflettere sull’ombra dell’illegalità che aleggia su attività apparentemente innocue, e sul prezzo che paga la comunità quando la fame di guadagno sovrasta la responsabilità verso i vicini.

Il proprietario, un 41enne del posto, è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica e gestione abusiva, mentre l’intera attività è stata sospesa e il laboratorio sigillato. Questa vicenda, tra ironia e amarezza, evidenzia come persino le tradizioni più care possano celare pericoli, spingendo la gente di Caivano a interrogarsi sul vero significato di “cose serie” in un contesto urbano dove ogni scelta incide sulla vita quotidiana.

Alla fine, storie come questa ci invitano a riflettere su quanto sia fragile l’equilibrio tra tradizione e legalità, e su come proteggere il nostro territorio da minacce che vanno oltre il semplice sapore di un dolce.

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