Cronaca
Campania, Fico chiude il caso sulla Giunta: un consigliere non può ricoprire il ruolo di assessore
Roberto Fico rivoluziona la politica campana: stabilità per la Giunta, addio ai giochetti di potere! #Campania #PoliticaLocale #FicoPresidente
Immaginate la scena nel cuore di Napoli, tra le pareti storiche del Palazzo di Giustizia, dove Roberto Fico ha appena giurato come nuovo presidente della Regione Campania. Non è solo un momento formale, ma un segnale forte per una terra che ha visto troppe volte le sue istituzioni barcollare tra alleanze fragili e cambi improvvisi.
Cosa è successo
Fico, con la schiettezza tipica di chi conosce bene i vicoli e le sfide di questa regione, ha tracciato subito linee rosse per la sua Giunta. Ha dichiarato categoricamente: “Un consigliere non può fare l’assessore. E lo stesso vale per chi, pur non eletto, figurava semplicemente in lista”. Queste parole riecheggiano nei corridoi della politica locale, dove le speculazioni su incarichi e favori erano già all’ordine del giorno.
Perché riguarda la città
In una Campania che lotta con disoccupazione, infrastrutture precarie e un tessuto sociale spesso messo a dura prova, la stabilità delle istituzioni non è un lusso, ma una necessità. Fico punta il dito contro il vecchio meccanismo, ereditato dalla scorsa legislatura, che permetteva a un non eletto di subentrare in Consiglio se un assessore lasciava il posto, creando un effetto domino caotico. Come ha spiegato con realismo: “Non possiamo avere un Consiglio regionale che entra ed esce come una porta girevole”. È una critica sottile, ma incisiva, a un sistema che ha reso la politica campana simile a un gioco di poltrone, anziché un pilastro per la comunità napoletana e delle province.
La reazione dei cittadini
Tra la gente di Napoli e dintorni, dove il quotidiano è segnato da promesse non mantenute, questa presa di posizione di Fico sta già generando un mix di speranza e scetticismo. Lui assicura che non si tratterà di una Giunta solo tecnica: “Gli assessori politici ci saranno, e saranno proposti dalle forze politiche. Ma nel rispetto delle regole”. È un compromesso che potrebbe rafforzare il dialogo tra palazzo e strada, ricordandoci come la politica, qui in Campania, debba riflettere le voci di chi vive le periferie affollate o i borghi dimenticati.
In fondo, questa è l’opportunità per una Regione che merita stabilità e trasparenza, non più un’arena di manovre. Fico sta tracciando la via per un futuro più solido, dove le istituzioni campane possano davvero servire il territorio, anziché i loro giochi interni.