Cronaca
Avellino avvia i lavori per il Centro autismo, portando 150mila euro di sostegno alla comunità
Un nuovo inizio per le famiglie di Avellino: il Centro per l’Autismo prende vita con fondi regionali #Autismo #Campania
Immaginate una comunità che, dopo anni di promesse e attese, vede finalmente il proprio territorio trasformarsi in un rifugio di speranza per chi ne ha più bisogno. A Avellino, tra le strade animate e le famiglie che lottano quotidianamente con le sfide dell’autismo, inizia ora una storia concreta: il completamento del Centro per l’autismo in contrada Serroni, un progetto che Roberto Fico, come nuovo presidente della Regione Campania, ha sbloccato con un finanziamento mirato di 150mila euro, dando il via al tanto atteso cantiere.
È un momento che porta con sé un senso di sollievo palpabile, mentre l’amministrazione comunale, guidata dalla commissaria prefettizia Giuliana Perrotta, annuncia l’avvio dei lavori. Come sottolineato nel loro comunicato ufficiale, “L’amministrazione comunale di Avellino compie un passo concreto verso l’attivazione del Centro sociosanitario per soggetti autistici di contrada Serroni, procedendo all’affidamento dei lavori di rifunzionalizzazione della struttura”. Questo primo lotto, che include le opere principali, è già stato affidato, insieme al lotto dedicato all’impianto di elettroosmosi, finanziati interamente attraverso il Piano Sviluppo e Coesione della Regione Campania. Una struttura che era lì, completa ma silenziosa, ora si anima per rispondere a un bisogno reale, riflettendo come piccole azioni possano fare la differenza in un contesto urbano dove il sostegno sociosanitario è spesso una priorità trascurata.
Per le famiglie e gli operatori locali, questo non è solo un cantiere che si apre, ma un simbolo di progresso che chiude una lunga fase di incertezze. In un territorio come Avellino, dove la vita quotidiana si intreccia con le esigenze di una comunità resiliente, vedere questo centro diventare pienamente operativo significa offrire risposte tangibili a chi ha atteso troppo a lungo. È un passo che, pur nella sua concretezza, invita a riflettere su quanto le politiche regionali possano davvero toccare la vita delle persone, trasformando strutture inutilizzate in pilastri di supporto.