Seguici sui Social

Cronaca

Alla Federico II, 24 studenti palestinesi trovano accoglienza per forgiare il futuro condividendolo con la comunità.

Pubblicato

il

Alla Federico II, 24 studenti palestinesi trovano accoglienza per forgiare il futuro condividendolo con la comunità.

Napoli accoglie con calore 24 studenti palestinesi: un ponte tra culture nel cuore della città #FedericoII #Iupals

Immaginate una mattina soleggiata a Napoli, dove l’antica energia della città si mescola all’eccitazione di nuovi arrivi: nella Sala del Consiglio dell’Università Federico II, 24 studenti palestinesi hanno trovato un benvenuto caloroso, simbolo di speranza in un mondo spesso diviso. Il rettore Matteo Lorito e la prorettrice Angela Zampella li hanno salutati con parole che trasudavano impegno, evidenziando quanto questo gesto rafforzi non solo i legami accademici, ma anche il tessuto umano della comunità locale. In un’aula ricca di storia, circondata dalle vivaci strade partenopee, si è respirata un’atmosfera di solidarietà, un piccolo ma significativo passo per integrare prospettive diverse in un contesto urbano dove la multiculturalità è parte del quotidiano.

Questi giovani, undici provenienti da Gaza dopo un viaggio estenuante che li ha condotti prima in Giordania e poi in Italia con aiuti di Stato, e gli altri da varie zone della Cisgiordania, ora si immergono nella vita universitaria. Sono regolarmente iscritti ai corsi di laurea magistrale in inglese offerti dall’ateneo, selezionando tra 14 opzioni disponibili, e partecipano attivamente alle lezioni quotidiane. «Siamo molto felici di avervi qui e di aver investito in questo programma grazie al quale oggi potete studiare a Napoli, e alla Federico II», ha detto Lorito, «Noi abbiamo rapporti consolidati da anni con università della Palestina e faremo del nostro meglio, pur sapendo che non tutto è perfetto, affinché possiate restare e realizzare le vostre aspirazioni». È un’opportunità che, inizialmente prevista per dieci borse di studio, è stata estesa a 24 grazie al sostegno della Regione Campania, riflettendo come l’investimento pubblico possa tradursi in veri ponti culturali.

Per i prossimi due anni, questi studenti vivranno a Napoli, alcuni ospitati nel Campus X e altri grazie all’aiuto di volontari locali, con il coordinamento di Alì Shaikh Ibrahim, un ex laureato dell’ateneo che conosce bene le sfide di questo percorso. Questa integrazione non è solo logistica, ma un arricchimento per la città: immaginate le strade di Napoli, con il loro caos vivace e le chiacchiere nei caffè, ora punteggiate da voci e storie provenienti da lontano, che ricordano quanto l’istruzione possa unire comunità diverse e stimolare riflessioni su un mondo più connesso.

Iniziative come questa, nel cuore di una Napoli che da sempre mescola tradizioni e novità, dimostrano come l’accoglienza possa creare impatti duraturi, offrendo ai giovani non solo conoscenze, ma anche un senso di appartenenza in un contesto sociale in evoluzione. È un reminder gentile che, tra le sfide globali, piccoli atti di solidarietà continuano a fare la differenza per chi arriva e per chi accoglie.

Fonte

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]