Cronaca
A Sant’Agnello, proroga dà respiro a 53 famiglie nel Social Housing per un anno extra
Una proroga inaspettata per le famiglie di Sant’Agnello: lo sgombero sociale slitta al 2026, offrendo un po’ di respiro. #HousingItalia #ComunitàLocale
Immaginate le strade acciottolate di Sant’Agnello, dove il complesso di housing sociale in via MB Gargiulo ha da tempo rappresentato un rifugio per tante famiglie, tra il chiasso del quotidiano e il calore della comunità locale. Ora, in mezzo a questa trama urbana, la Procura di Torre Annunziata ha chiarito che l’ordine di sgombero coatto, inizialmente fissato per il 20 dicembre 2025, non è stato sospeso ma semplicemente prorogato di un anno intero, fino al 20 dicembre 2026. Questo significa che le 53 unità abitative, i 64 box auto, i 12 posti moto, le 13 cantine, il locale deposito, la palestra riabilitativa e i 16 beni comuni come androni e scale rimarranno occupati ancora per un po’, tra sollievo e incertezza.
Nelle scorse settimane, voci diffuse sui media locali avevano alimentato speranze di una vera sospensione, in attesa della sentenza del Tribunale. Ma la realtà, come spesso accade, è più sfumata: la Procura ha ribadito che l’ordine resta valido, concedendo solo questa estensione temporanea. È un momento che fa riflettere su come le decisioni istituzionali si intreccino con la vita reale, offrendo una pausa inaspettata che permette alle famiglie di riorganizzarsi senza l’urgenza immediata.
Al cuore di questa scelta c’è la sensibilità per il contesto sociale, con la Procura che ha motivato la proroga considerando l’imminenza delle festività natalizie e di fine anno: non appare opportuno avviare operazioni forzose in quel periodo, come hanno spiegato dal pool investigativo. Per le persone coinvolte, è un sospiro di sollievo – magari condiviso intorno a un tavolo durante una cena in famiglia – anche se la precarietà persiste, come una nuvola scura che aleggia sul quartiere.
In un territorio come Sant’Agnello, dove il tessuto sociale è intrecciato con storie di resilienza e necessità abitative, questa proroga non è solo una misura burocratica, ma un’opportunità per riflettere su come proteggere queste comunità senza lasciare nessuno indietro. Mentre le festività si avvicinano, si apre una finestra di speranza, ma anche un invito a considerare il futuro di questi spazi condivisi con maggiore empatia e visione a lungo termine.