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Cronaca

A San Tammaro, un fondo agricolo sotto sequestro per abusi edilizi che alterano il territorio locale

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A San Tammaro, un fondo agricolo sotto sequestro per abusi edilizi che alterano il territorio locale

Carabinieri Forestali in missione a San Tammaro: scoperte operazioni illegali su un fondo agricolo #AmbienteProtetto #SanTammaro

Immaginate una mattina tranquilla nella campagna di San Tammaro, dove i campi e le strade rurali raccontano storie di una vita legata alla terra, ma che improvvisamente si trasformano in un palcoscenico di irregolarità ambientali. È proprio qui che i Carabinieri Forestali di Castel Volturno, impegnati nel servizio di emergenza ambientale, hanno risposto a una segnalazione dalla Control Room di Napoli, scoprendo un’attività sospetta nella località nota come Parco Falciata.

Arrivati sul posto, i militari si sono ritrovati di fronte a un fondo agricolo in piena trasformazione: il terreno veniva innalzato artificialmente con enormi quantità di materiali estranei, come aggregati riciclati dalla fresatura di strade in conglomerato bituminoso, mentre i lavori di livellamento proseguivano senza sosta. Questa scena, inserita in un contesto urbano dove la pressione sullo sviluppo locale è costante, ha evidenziato quanto questi interventi improvvisati possano alterare l’equilibrio naturale, influenzando non solo l’ambiente ma anche la comunità che dipende da questi spazi per l’agricoltura e il benessere quotidiano.

Senza alcuna autorizzazione urbanistica o edilizia, come richiesto dalle norme, l’intera operazione è stata interrotta immediatamente. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro giudiziario dell’intero fondo agricolo e hanno deferito il responsabile, in stato di libertà, per la trasformazione illegale del territorio. È un promemoria sottile su come, in aree come questa, ogni abuso possa compromettere il fragile legame tra comunità e natura, lasciando un’impronta duratura.

Questo intervento si inserisce in un impegno più ampio delle forze dell’ordine per vigilare sul territorio, combattendo gli illeciti ambientali che minacciano il nostro patrimonio. Riflettendo su episodi come questo, ci si chiede quanto ancora sia necessario per rafforzare la consapevolezza e la protezione di questi angoli vitali del paesaggio campano.

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