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Cronaca

A Posillipo annullata la gara per le spiagge: previsto nuovo bando entro gennaio

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A Posillipo annullata la gara per le spiagge: previsto nuovo bando entro gennaio

Le spiagge di Napoli tra vecchie controversie e nuove speranze: un passo per la trasparenza? #SpiaggeNapoli #NapoliSostenibile #GestionePubblica

Nell’incantevole cornice di Posillipo, dove il mare azzurro di Napoli si incontra con le scogliere storiche, la battaglia per le spiagge di Donn’Anna e delle Monache sta scuotendo la comunità locale, rivelando quanto il controllo di questi tesori costieri sia legato al cuore della città partenopea.

Cosa è successo

La vicenda ha preso una nuova piega quando l’Autorità Portuale ha annullato in autotutela il bando di agosto, rispondendo al parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Questo dopo l’esposto dell’associazione Mare Libero, che ha esposto le criticità del vecchio sistema. Ora, un nuovo bando è stato lanciato, con scadenza fissata al 22 gennaio, aprendo le porte a tutte le imprese e non solo a lidi balneari e operatori turistici come prima. Il presidente dell’ente, Eliseo Cuccaro, ha dichiarato: «Un primo passo, rivedremo tutte le concessioni». Tutto è partito dal contenzioso del ristorante Palazzo Petrucci, che ha visto il Tar e il Consiglio di Stato annullare la concessione al Bagno Elena, spingendo l’Autorità Portuale a una procedura pubblica più trasparente.

Perché riguarda la città

Per Napoli, una città che lotta con poche spiagge accessibili e un patrimonio costiero spesso trascurato, questa storia va oltre i bandi: è un riflesso delle sfide urbane quotidiane, dove il mare rappresenta non solo un’attrazione turistica, ma un bene comune essenziale per i residenti. Con 2.500 metri quadrati divisi in tre lotti e una base d’asta di circa 3.500 euro ciascuno, il nuovo bando potrebbe essere l’opportunità per riqualificare queste zone, come sottolinea Cuccaro: «Sono procedure nuove che vanno studiate e confrontate con enti e autorità – La materia dovrebbe essere gestita dai Comuni, ma su Napoli abbiamo ancora noi la delega. L’obiettivo è dare un’opportunità per riqualificare al meglio quelle zone in una città che ha poche spiagge». Eppure, questo apre interrogativi su come Napoli possa bilanciare sviluppo e conservazione, in una metropoli dove il territorio è segnato da decenni di dibattiti su urbanizzazione e accesso pubblico.

La reazione dei cittadini

I comitati cittadini, custodi di un’eredità marinara che risale ai tempi antichi, non nascondono le loro preoccupazioni, chiedendo garanzie reali su trasparenza e concorrenza. «Se il nuovo disciplinare non garantirà tutto questo, ci riserviamo nuove azioni legali», avvertono, mentre puntano il dito sul passato: «Vogliamo sapere chi ha disposto i criteri discutibili, perché sono stati scelti e quali interessi hanno influenzato la procedura. Mare e spiagge sono un bene collettivo, non vanno trattate come merce». Questa reazione sottolinea il legame emotivo dei napoletani con il loro litorale, un simbolo di identità che merita protezione oltre le carte burocratiche.

In fondo, questa svolta sulle spiagge di Donn’Anna e delle Monache non è solo una questione amministrativa, ma un invito alla riflessione su come Napoli possa custodire i suoi tesori marittimi per le generazioni future, assicurando che il mare rimanga un diritto condiviso e non un privilegio per pochi.

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