Cronaca
A Pomigliano, funzionari indagati per illuminazione pubblica nei cortili privati che coinvolge la comunità locale
Lo spreco nascosto nelle strade di Pomigliano: lampioni per cortili privati costano alla comunità oltre 60.000 euro. #Pomigliano #GestionePubblica
Immaginate di passeggiare per le vie di Pomigliano d’Arco, un vivace comune nella provincia di Napoli, dove le luci della sera illuminano non solo le strade pubbliche, ma anche angoli privati come cortili riservati a poche famiglie. È proprio qui che una recente indagine ha portato alla luce una storia di inefficienza, rivelando come l’amministrazione locale abbia sostenuto per anni i costi di 326 lampioni installati in aree non accessibili al pubblico, un errore che ha gravato sulle tasche della comunità con un danno erariale superiore a 60.000 euro.
Le indagini della Guardia di Finanza di Casalnuovo di Napoli, coordinate con attenzione dal sostituto procuratore contabile, hanno ricostruito come questi impianti – alimentati e manutenuti con fondi pubblici – abbiano funzionato in cortili privati, trasformando risorse destinate alla collettività in un beneficio ingiustificato per alcuni. Questa pratica, protratta fino ai primi mesi del 2024, ha continuato a drenare energie e denaro dal bilancio comunale, sottraendo fondi che avrebbero potuto migliorare parchi, scuole o servizi essenziali per tutti i residenti. È un esempio che fa riflettere su come, in un contesto urbano già sfidato da risorse limitate, simili inefficienze possano amplificare le disuguaglianze quotidiane.
Quello che sorprende è come questa situazione risalga addirittura agli anni Ottanta, una decisione mai rivista nonostante segnalazioni da parte di cittadini attenti. Solo l’intervento della Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania ha interrotto questa routine, spingendo l’azienda municipalizzata a disattivare gradualmente gli impianti. Nel frattempo, il danno è stato calcolato per il biennio 2022-2023, basato su oltre 8.200 ore di illuminazione artificiale, con un costo orario medio di 7 euro derivato dal Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica. In totale, una spesa di 62.822 euro ritenuta ingiustificata e dannosa per le casse pubbliche, un numero che, pur se preciso, racconta una storia più ampia di negligenza accumulata nel tempo.
Ora, mentre la Corte dei Conti valuta le responsabilità di quattro funzionari comunali coinvolti, questo caso riaccende i riflettori su come le risorse pubbliche debbano essere gestite con maggiore vigilanza. È un monito gentile, ma chiaro, su quanto ogni spreco tocchi la vita di tutti, erodendo la fiducia in chi amministra il territorio.
In fondo, episodi come questo ricordano che ogni euro speso male è un’opportunità persa per rafforzare la comunità di Pomigliano, spingendo verso una gestione più trasparente e attenta alle esigenze reali dei cittadini.