Cronaca
A Napoli, in via Arenaccia, due anziane investite sulle strisce destano allarme per la sicurezza stradale della comunità.
Due anziane travolte sulle strisce di via Arenaccia a Napoli: un altro allarme per la sicurezza stradale #Napoli #Sicurezzanellacittà
Immaginate una tipica sera napoletana, con il sole che tramonta dietro i palazzi storici e il frastuono del traffico che riempie l’aria. È qui, su via Arenaccia, una delle arterie più battute e caotiche della città, che due donne anziane si sono trovate improvvisamente al centro di un incidente che ha riacceso le paure della comunità. Mentre attraversavano con attenzione le strisce pedonali, un’auto le ha travolte, ricordandoci quanto le strade di Napoli possano essere imprevedibili e pericolose.
Il dramma si è consumato in un attimo, ma l’impatto sulle vittime e sui testimoni è stato profondo. Passanti accorsi sul luogo hanno lanciato l’allarme, provando a offrire aiuto in mezzo al caos del traffico serale, che ha rallentato l’arrivo delle ambulanze del 118. Quei preziosi minuti di attesa, con le sirene che faticavano a farsi strada tra ingorghi e clacson, hanno accentuato la tensione, lasciando un senso di impotenza in chi osservava. Le due donne sono state poi trasportate d’urgenza in ospedale, dove i medici stanno monitorando le loro condizioni, in un quartiere che troppo spesso vede queste scene ripetersi.
Tra i primi a reagire con forza è stato Enrico Cella, consigliere della IV Municipalità e abitante del posto, che da tempo combatte per migliorare la viabilità. “Non è la prima volta che questa ‘strada maledetta’ diventa teatro di incidenti, anche mortali”, ha dichiarato con evidente frustrazione, evidenziando come via Arenaccia rappresenti un pericolo costante per pedoni e automobilisti. È una critica che risuona familiare in una città dove il tessuto urbano, ricco di storia ma sovraccarico di auto, spesso mette a repentaglio la quotidianità delle persone.
Secondo Cella, i problemi sono radicati in dettagli che rendono la strada una trappola invisibile: l’illuminazione scarsa, con tratti bui che amplificano i rischi notturni; la segnaletica orizzontale, logora e quasi invisibile, che confonde i conducenti; e il caos generato dai semafori di Piazza Poderico, pensati per fluidificare il traffico ma finiti per creare nuovi ingorghi e pericoli ambientali. Queste criticità non sono solo difetti tecnici, ma riflessi di una più ampia negligenza che colpisce la comunità, dove ogni incidente è un promemoria del bisogno di azioni concrete per proteggere chi cammina queste vie ogni giorno.
Nel suo intervento, Cella non si è limitato a denunciare, ma ha lanciato un appello diretto: “Senza correttivi immediati alla viabilità, il rischio di nuove tragedie resta altissimo”. E ha concluso con un sollecito alle istituzioni: “Bisogna agire in tempi brevi. La sicurezza dei cittadini non può più aspettare i tempi della burocrazia”. Parole che invitano a una riflessione: in una Napoli vivace e resiliente, come possiamo conciliare il suo spirito animato con la necessità di strade più umane e sicure?
Mentre la città continua a pulsare, questo episodio ci spinge a considerare quanto le questioni locali, come la sicurezza stradale, tocchino il cuore delle nostre comunità, ricordandoci che ogni passo su queste strade è condiviso da tutti noi.