Cronaca
A Napoli, Francesco Autiero torna a evadere dai domiciliari per lo spaccio, culminando in un nuovo arresto in soli pochi giorni
In un quartiere affollato di Napoli, un uomo sfida gli arresti domiciliari per il richiamo della strada, finendo di nuovo in manette in pochi giorni. #Napoli #Criminalità #Giustizia
Immaginate una tipica giornata nel quartiere di San Pietro a Patierno, dove le vie strette di Napoli pulsano di vita quotidiana: bambini che giocano, negozi che chiudono i battenti e un’ombra di sfide sociali che aleggia nell’aria. È qui che Francesco Autiero, un 47enne con un passato segnato da incontri con la legge, ha scelto di ignorare i vincoli dei domiciliari, spinto da un ciclo difficile da spezzare.
Nel pomeriggio di un giovedì qualunque, gli agenti del Commissariato di Secondigliano si sono presentati alla sua porta per riconsegnare alcuni telefonini sequestrati in un’operazione precedente. Ma al loro arrivo, la casa era vuota, e l’uomo non era dove doveva essere. Non lontano, in una strada affollata, lo hanno avvistato mentre stringeva una transazione rapida: una dose di cocaina stava cambiando mani, in un momento che riecheggia le lotte quotidiane di una comunità alle prese con il peso del traffico di droga.
Gli agenti lo hanno bloccato sul posto, trasformando quella scena di strada in un rapido intervento che ha portato all’arresto per evasione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Non è la prima volta per Autiero: appena pochi giorni prima, il 2 dicembre, era stato fermato per gli stessi motivi, con sette involucri di cocaina e banconote che parlavano di un commercio sotterraneo. In quel caso, durante un pattugliamento vicino a un ufficio postale in largo IV Aprile, la polizia aveva interrotto uno scambio simile, lasciando l’uomo in custodia e l’acquirente con una sanzione.
Questa vicenda non è isolata, ma si inserisce in un tessuto urbano dove il contrasto alla droga è una battaglia costante, con echi di precedenti indagini che rivelano quanto sia profonda l’incidenza su famiglie e vicinati. Ristabilire l’ordine non è solo un atto di giustizia, ma un passo verso una comunità più sicura, dove ogni arresto ricorda quanto le scelte individuali possano riverberare sulle strade condivise.
Alla fine, mentre Autiero attende l’udienza di convalida nel carcere di Poggioreale, questa storia invita a riflettere su come il ciclo del crimine tocchi il cuore di Napoli, spingendo tutti a considerare il ruolo della prevenzione per proteggere il tessuto sociale che unisce queste vie animate.