Cronaca
A Gianturco, i video rivelano la tragica storia di Giacomo Burtone e l’incidente con un collega
Nel cuore pulsante dell’area industriale di Napoli, una tragedia quotidiana catturata dalle telecamere scuote la coscienza collettiva. #Napoli #SicurezzaSulLavoro
Immaginate un mattino qualunque nell’affollato distretto di via Gianturco, dove il ronzio dei macchinari e il viavai dei lavoratori tessono la trama di una routine industriale. Qui, in un’area di stoccaggio container, Giacomo Burtone, un operaio di 49 anni originario di Cercola, era immerso nel suo lavoro quotidiano attorno a un camion, quando la vita ha preso una svolta drammatica. Non si è trattato di un destino imprevedibile, ma di un incidente i cui dettagli crudi sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza, ora al centro dell’indagine dei Carabinieri.
La scena, ricostruita con precisione dai militari della compagnia di Poggioreale guidati dal capitano Tiziano Laganà, si dipana in un ambiente dove il cemento e l’acciaio dominano il paesaggio urbano. Burtone era concentrato sulle sue mansioni quando un rimorchiatore, quel potente veicolo usato per spostare le enormi casse metalliche, si è messo in moto a velocità sostenuta. L’impatto è stato improvviso e devastante: il 49enne è stato colpito in pieno e schiacciato sotto il peso del mezzo, lasciando i colleghi attoniti e disperati nei loro tentativi di rianimazione, purtroppo vani. È un momento che, nelle “video choc” visionate dagli inquirenti, trasmette il fragore di una realtà troppo spesso ignorata, dove il ritmo frenetico del lavoro può trasformarsi in pericolo.
Ora, l’attenzione si sposta sull’inchiesta in corso. Il conducente del rimorchiatore è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo, mentre gli investigatori esaminano scrupolosamente le norme di sicurezza del cantiere e eventuali guasti ai sistemi di segnalazione. Questo non è solo un caso isolato, ma un campanello d’allarme per la comunità napoletana, dove le “morti bianche” continuano a suscitare dolore e rabbia. Come sottolinea il segretario generale della Uil di Napoli e della Campania, Giovanni Sgambati, con parole che risuonano come un appello: «Questa tragedia è la dimostrazione che sulla sicurezza servono misure straordinarie. Laddove non si rispettano i contratti collettivi e si lascia spazio alla sola velocità produttiva, lì si insidia un fenomeno che va contrastato con mezzi eccezionali». La salma di Burtone è ancora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli esami autoptici, e l’intero cantiere è stato posto sotto sequestro per approfondimenti tecnici.
In fondo, storie come questa ci invitano a riflettere su quanto il tessuto sociale di un’area come via Gianturco sia intrecciato con i rischi del lavoro quotidiano, ricordandoci che ogni vita persa è un monito per rafforzare la protezione di chi contribuisce al battito della nostra economia locale.