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Cronaca

A Castellammare, Ruotolo rompe con l’amministrazione: dimissioni per un argine alla camorra più forte

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A Castellammare, Ruotolo rompe con l’amministrazione: dimissioni per un argine alla camorra più forte

Le dimissioni di Sandro Ruotolo: un atto di coraggio contro la camorra a Castellammare, dove la legalità lotta per prevalere #Castellammare #Legalità

Immaginate una sala consiliare di Castellammare di Stabia, dove l’eco delle voci riecheggia tra mura segnate dalla storia di una città che ha lottato a lungo contro l’ombra della camorra. Qui, Sandro Ruotolo, un europarlamentare del Partito Democratico eletto per portare una ventata di cambiamento, ha scelto di lasciare il suo posto da consigliere comunale, in un momento che risveglia le coscienze della comunità locale.

Il suo addio non è stato improvviso, ma un passo ponderato, arrivato subito dopo aver votato a favore del bilancio – un gesto finale di “responsabilità”, come lo ha definito, per assicurare che i servizi essenziali continuassero a funzionare per i cittadini. Eppure, dietro questa decisione c’è una profonda amarezza, nata dalla convinzione che l’attuale amministrazione, guidata dal sindaco, non abbia retto il peso della sfida contro la criminalità organizzata. In una città ancora ferita dai lunghi periodi di commissariamento per infiltrazioni mafiose, Ruotolo vede un’opportunità persa per erigere barriere solide contro il malaffare.

Le sue parole risuonano come un monito in questo contesto urbano, dove le strade di Castellammare raccontano storie di resilienza quotidiana: «Questa amministrazione non è stata all’altezza della situazione. Non è stata un argine alla camorra». Critica in particolare le liste civiche, che descrive come «comitati elettorali del partito degli eletti» e terreni fertili per infiltrazioni illecite. In questo scenario sociale, dove la camorra prospera sfruttando le crepe della politica debole, le riflessioni di Ruotolo invitano a una pausa: forse è il momento per i partiti di esaminare criticamente questo “civismo dell’ultimo minuto”, non come una minaccia ai clan, ma come un’opportunità per rafforzare la democrazia locale.

I segnali preoccupanti dall’Osservatorio sulla camorra

La scelta di Ruotolo non si basa solo su opinioni personali, ma su evidenze concrete emerse dal lavoro congiunto con l’Università Federico II di Napoli. L’Osservatorio sulla camorra stabiese ha portato alla luce dati allarmanti che pesano come un’ombra sulla vita della comunità: dinamiche elettorali sospette nei quartieri più a rischio, legami di parentela tra membri del consiglio e capi clan, e intercettazioni telefoniche che rivelano contatti inquietanti tra politica e malavita.

Queste scoperte, ora sotto il vaglio della Magistratura antimafia e della Prefettura, sottolineano quanto la lotta per la legalità sia intrecciata con il tessuto quotidiano di Castellammare. È un richiamo a riflettere su come le scelte amministrative influenzino non solo le istituzioni, ma anche le famiglie e le strade, dove ogni cittadino sente il peso di una convivenza forzata con il crimine.

Per Ruotolo, eletto come simbolo di discontinuità, il capitolo in aula è chiuso: «Ho esaurito la mia funzione», ammette, aggiungendo che «Continuare a sedere in quest’Aula non aggiungerebbe nulla a un impegno che resta inderogabile. La lotta alla camorra non ammette ambiguità». Eppure, il suo impegno continuerà al di fuori delle istituzioni, sempre focalizzato sulla trasparenza e sulla difesa di Castellammare, un luogo che merita una rinascita autentica.

In fondo, storie come questa ricordano quanto la legalità sia un impegno collettivo, un filo che lega il destino di ogni comunità a scelte coraggiose, spingendo tutti noi a chiederci: come possiamo, insieme, rendere le nostre città più forti contro le ombre che le minacciano?

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