Cronaca
A Castellammare, Dem Ruotolo sfida il sindaco sulla fine della giunta, evidenziando le tensioni locali
A Castellammare di Stabia, un’accusa tagliente scuote la città: l’eurodeputato Ruotolo contro il sindaco #Castellammare #CrisiPolitica
Immaginate una sera d’inverno nella vivace Castellammare di Stabia, dove il rumore delle onde del Golfo di Napoli si mescola al brusio della vita quotidiana, e le strade piene di negozi e caffè nascondono storie di resilienza e di sfide. Qui, in una città che lotta da anni contro l’ombra della camorra, si è consumato un momento di tensione che ha portato alla luce le fragilità della sua governance locale. Sandro Ruotolo, eurodeputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, ha deciso di rompere gli indugi con una lettera aperta, un atto che trasuda delusione e urgenza, diretta al sindaco Luigi Vicinanza.
Ruotolo, che ha sostenuto Vicinanza durante le elezioni del 2024 e ora siede come consigliere comunale, non usa mezzi termini: la sua critica è un appello morale e politico, basato sulle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia che, secondo lui, hanno confermato un quadro allarmante. “Hanno confermato un quadro gravissimo”, scrive, richiamando le segnalazioni ignorate dall’Osservatorio sulla camorra promosso dal suo stesso partito. È come se, in un istante, un velo sottile si fosse strappato, rivelando le crepe in una amministrazione che doveva essere un baluardo contro le infiltrazioni criminali, ma che ora appare compromessa.
Al centro della sua accusa c’è una scelta difficile da digerire per la comunità: il sindaco avrebbe anteposto un pragmatismo cinico alla trasparenza, stringendo alleanze elettorali ampie e discutibili. “Quattordici liste a tuo sostegno, figlie anche di quel potere parallelo, sono troppe”, sottolinea Ruotolo con un tono che mescola rabbia e rimpianto. Questo approccio, a suo dire, ha aperto “varchi” per la camorra, che ora si trasformano in piste investigative per la magistratura. È un riflesso della realtà urbana di Castellammare, dove le dinamiche sociali si intrecciano con questioni come i consiglieri comunali imparentati con clan, le ombre sull’Arena Beach e la gestione opaca dei rifiuti – elementi che non solo mettono in discussione l’integrità del consiglio, ma anche il tessuto stesso della democrazia locale.
Ruotolo non si limita a elencare i problemi; evoca l’impatto su una comunità che merita di più, ricordando di essere stato lui il primo a sollevare casi come quello del consigliere Francesco Oscurato, difeso in aula dal sindaco. “Il voto è stato inquinato e il Consiglio comunale è compromesso politicamente e moralmente”, afferma con forza, un’accusa che risuona come un monito per tutti. Eppure, nonostante la gravità, decide di votare il bilancio per senso istituzionale, preannunciando che il Partito Democratico nazionale valuterà i prossimi passi. È un gesto che trasmette un messaggio chiaro: “Ho sempre detto che quando sulla questione morale intervengono gli organismi preposti, la politica ha già perso e deve fare un passo indietro. Questo è il momento della verità. Per Castellammare. Per la democrazia”.
Questa presa di posizione non fa solo tremare la maggioranza al potere; risveglia riflessioni più ampie sulla responsabilità dei leader verso la loro comunità, in una città dove ogni mossa politica può influenzare il tessuto sociale. Mentre le indagini giudiziarie si allungano come ombre sul palazzo municipale, resta da vedere come questa crisi evolverà, invitando tutti a interrogarsi sul futuro di luoghi come Castellammare, dove la lotta per l’integrità è parte integrante della vita quotidiana.