Cronaca
A Casavatore, un giovane bengalese di 25 anni perde la vita travolto da un’auto in fuga mentre pedala in bici elettrica
In una notte buia a Casavatore, un giovane ciclista perde la vita in un tragico incidente: #sicurezzastradale #Casavatore
Immaginate una serata qualunque in un quartiere come Casavatore, dove le strade familiari ronzano di vita quotidiana e i residenti si muovono tra casa e lavoro. Era così anche per Nayem Md, un venticinquenne originario del Bangladesh che aveva fatto di quel posto la sua casa. Mentre pedalava con la sua bicicletta elettrica lungo via Marconi, una strada spesso trafficata, il destino ha improvvisamente virato in tragedia: un’auto lo ha travolto con violenza, portandolo via in un istante. L’autista, invece di fermarsi per aiutare, è fuggito nella notte, lasciando dietro di sé solo caos e dolore.
I carabinieri della sezione radiomobile e della stazione di Casoria sono subito entrati in azione, setacciando la zona per ricostruire quel momento fatale. Hanno raccolto testimonianze da chi ha sentito l’impatto e rivisto le immagini delle telecamere di sorveglianza, nel disperato tentativo di dare un volto al responsabile. Nayem, noto e apprezzato nella comunità per la sua vitalità, è morto sul colpo, trasformando una semplice uscita serale in un ricordo straziante per tutti. È in momenti come questi che si percepisce il peso di una perdita così improvvisa, un promemoria del fragile equilibrio tra routine e pericolo sulle nostre strade.
Ora, mentre le indagini procedono per identificare e fermare l’autista fuggiasco, la comunità locale resta avvolta in un manto di shock e riflessione. Eventi del genere non fanno solo notizia; sono un campanello d’allarme per i problemi persistenti della sicurezza stradale e della cosiddetta “pirateria della strada”, che continuano a rubare vite innocenti e a lasciare ferite profonde. È una storia che ci riguarda tutti, spingendoci a chiederci come rendere le nostre città un po’ più sicure per chi le percorre ogni giorno.