Cronaca
A Casavatore, il TAR frena le aspirazioni di Vito Marino, confermando la guida di Fabrizio Celaj per la comunità
A Casavatore, la tensione elettorale non si placa: il ricorso di Vito Marino si arena, confermando Fabrizio Celaj come sindaco. #ElezioniComunali #Casavatore #PoliticaLocale
Immaginate una piccola comunità come Casavatore, dove le strade strette e i caffè affollati diventano il palcoscenico di sogni politici e delusioni reali. Qui, tra i vicoli di un borgo che pulsa di vita quotidiana, si è consumata l’ennesima capitolo di una battaglia che tiene in ansia gli abitanti: il ricorso al Tar presentato da Vito Marino contro l’attuale sindaco Fabrizio Celaj.
Le verifiche davanti al delegato prefettizio si sono concluse di recente, con un’atmosfera carica di attesa. Avvocati e testimoni si sono riuniti, aprendo i plichi elettorali che, alla fine, non hanno alterato la distanza tra i candidati. È stata una scena quasi surreale, con il peso di ogni voto che riecheggiava nelle stanze ufficiali, ricordando come queste elezioni del 25 e 26 maggio abbiano diviso famiglie e amici. A Casavatore, la battaglia politica si infiamma con il ricorso di Vito Marino al Tar, ma i numeri parlano chiaro: Fabrizio Celaj resta sindaco, almeno per ora. Per Marino, che per la seconda volta vede sfumare l’ambita poltrona di sindaco, è un colpo amaro, eppure non sorprende in un contesto dove la politica locale è intrecciata con le aspirazioni della gente.
Ora, tutto converge verso l’udienza al Tar del 25 febbraio 2026, dove il ricorso – curato dall’avvocato Antonio Parisi e sostenuto dal fratello Angelo Marino – verrà esaminato con attenzione. Intorno a Casavatore, si respira un miscuglio di rassegnazione e speranza: questa vicenda non è solo una questione di numeri, ma un riflesso di come le scelte amministrative influenzino la vita quotidiana, dalle strade da riparare ai servizi per i più vulnerabili. È un promemoria che, in comunità come questa, ogni elezione porta con sé non solo vincitori, ma anche storie di resilienza e unità ritrovata.
Alla fine, mentre la comunità attende sviluppi, ci si chiede se questa strada giudiziaria porterà a un vero cambiamento o se, come spesso accade, rafforzerà lo status quo – un pensiero che invita a riflettere sul cuore pulsante della democrazia locale.