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Cronaca

Truffa da 30mila euro a un’anziana di Maiori: due napoletani in manette, un altro segnale di allarme per la sicurezza locale.

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Truffa da 30mila euro a un’anziana di Maiori: due napoletani in manette, un altro segnale di allarme per la sicurezza locale.

Truffa del finto nipote a Maiori: quando l’affetto diventa una trappola per gli anziani della Costiera #CostieraAmalfitana #SicurezzaAnziani #TruffeLocali

Nella pittoresca Maiori, un altro episodio che ci fa riflettere su quanto la nostra comunità, così legata alle tradizioni e ai legami familiari, possa essere vulnerabile ai raggiri moderni. Qui, dove le strade strette e i vicoli raccontano storie di generazioni, un’anziana signora si è ritrovata a perdere i risparmi di una vita per colpa di una telefonata astuta e crudele. È il classico schema della “truffa del finto nipote”, un inganno che preda proprio su quel senso di protezione e amore che rende la Costiera Amalfitana un luogo unico, ma anche un bersaglio facile per i malintenzionati.

Purtroppo, non è una novità per noi locali: episodi come questo emergono con una frequenza allarmate, specie tra gli anziani che vivono in solitudine nelle nostre colline. La storia risale allo scorso luglio, quando l’anziana ha ricevuto una chiamata al telefono fisso di casa. Dall’altro capo, una voce agitata si è finta il suo nipote in difficoltà, raccontando una finta emergenza: un’urgenza di soldi per pagare una multa salata. Convinta e spaventata, la donna ha radunato i suoi 30.000 euro in contanti – una somma che per molti qui rappresenta il frutto di anni di sacrifici – e l’ha consegnata a uno sconosciuto mandato dal truffatore, proprio sotto casa.

Come cronista del territorio, non posso fare a meno di commentare quanto questa dinamica rifletta i lati più fragili della nostra società costiera. Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Maiori e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Amalfi, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno, hanno dimostrato ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine in un’area turistica come la nostra, dove il flusso di visitatori può mascherare facce poco amichevoli. Dopo mesi di meticoloso lavoro, sono riusciti a ricostruire i movimenti dei colpevoli, identificando due individui come responsabili.

Il Gip del Tribunale di Salerno ha poi emesso un’ordinanza di custodia cautelare, mandando agli arresti domiciliari D.C. e P.D.V., accusati di truffa aggravata. È un piccolo sollievo per la comunità, ma non basta a cancellare il danno: qui a Maiori, dove molti anziani contano solo sui familiari e sulle reti locali per sentirsi sicuri, questi episodi minano la fiducia che ci tiene uniti. Dovremmo tutti interrogarci su come rafforzare le difese, magari con campagne di sensibilizzazione che parlino il linguaggio della nostra gente, per evitare che il “cuore grande” della Costiera diventi solo un punto debole. La lotta contro questi raggiri non è solo una questione di legge, ma di tutela per chi ha costruito questo territorio con dedizione.

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