Cronaca
Tragedia a Pomigliano: 45enne trovata senza vita per un colpo alla testa, caccia al possessore della pistola. Le indagini rivelano l’ennesima falla nella sicurezza locale. (98 caratteri)
Sconvolgimento sulla pista ciclabile di Pomigliano: una mattina di terrore e interrogativi nel cuore della nostra città! #Pomigliano #omicidio #giustiziaperbarbara
A Pomigliano d’Arco, quella che doveva essere una semplice uscita mattutina per mantenersi in forma si è trasformata in un incubo che ha colpito al cuore la nostra comunità. Qui, dove la pista ciclabile vicino alla vecchia stazione della Circumvesuviana è da sempre un rifugio per chi cerca un po’ di aria fresca tra il caos urbano, il ritrovamento di un corpo senza vita ha squarciato la routine quotidiana, lasciando tutti noi a interrogarci sulla sicurezza di luoghi che davamo per scontati.
Barbara Terracciano, 45enne ben nota in città e madre di due figlie che hanno da poco varcato la soglia dell’età adulta, è stata trovata riversa a terra in una scena che grida vendetta. Come cronista locale, cresciuto tra queste strade, non posso fare a meno di pensare a quante volte ho visto persone come lei correre qui, inconsapevoli dei pericoli nascosti. I primi a intervenire, tra soccorritori e i Carabinieri, hanno subito capito la gravità: il cranio della donna era stato devastato da un proiettile, e accanto al corpo c’era un dettaglio agghiacciante che ha messo in moto le indagini – una pistola, chiaramente non appartenente alla vittima.
Questo elemento ha immediatamente complicato il quadro, spostando l’attenzione dalle ipotesi di un gesto estremo a un vero e proprio caso di omicidio. I Carabinieri sono arrivati sul posto con la rapidità che ci aspetteremmo in una zona come la nostra, isolando l’area per i rilievi della scientifica. Dalle prime informazioni filtrate, la matricola dell’arma ha permesso di identificare il proprietario formale, un indizio che potrebbe sbloccare l’enigma. Ma, come qualcuno del posto mi ha confidato, in una città come Pomigliano, dove le storie di rancori personali e beghe locali non sono rare, questo dettaglio potrebbe aprire un vaso di Pandora di vecchi conti da saldare.
Mentre gli esperti setacciavano la scena, è arrivata la madre di Barbara, travolta da un dolore che, da residente qui, so essere fin troppo comune nelle nostre cronache nere – quel mix di incredulità e rabbia che ci fa riflettere su quanto la violenza possa colpire chiunque. Barbara, separata da tempo, aveva recentemente ricominciato a frequentare un uomo, e ora gli inquirenti stanno passando al setaccio la sua vita privata, dalle relazioni sentimentali ai possibili nemici. Non è escluso un movente passionale o qualcos’altro di più oscuro, e come giornalista che conosce le dinamiche di questo territorio, mi domando se non sia arrivato il momento di affrontare seriamente i rischi nascosti dietro la facciata tranquilla delle nostre periferie.
In una comunità come la nostra, dove le famiglie si incrociano ogni giorno su queste stesse strade, eventi del genere non sono solo fatti di cronaca: sono un campanello d’allarme. Le indagini proseguono, e mentre aspettiamo risposte, Pomigliano si stringe intorno alle vittime, sperando che questa tragedia non rimanga un altro capitolo dimenticato nelle nostre storie locali.
