Cronaca
Scuole chiuse domani a Napoli e in diversi comuni provinciali: un’altra interruzione che complica la vita quotidiana delle famiglie.
Allerta meteo spaventa Napoli: scuole chiuse per pioggia e vento domani! #NapoliMeteo #ProtezioneCivile #SicurezzaPrima
Napoli e i suoi dintorni si trovano nuovamente di fronte a una di quelle giornate in cui il cielo minaccia guai, costringendo tutti a una pausa forzata. Con l’allerta meteo arancione dichiarata dalla Protezione civile regionale, che durerà per l’intera giornata di domani, martedì 25 novembre, le scuole di ogni tipo – pubbliche e private – resteranno sbarrate in tutta la città metropolitana e in altri Comuni vicini. È una misura preventiva che, qui da noi, sa di déjà-vu, nata per proteggere studenti e famiglie da potenziali disastri, ma che ci lascia a chiederci quanto queste emergenze stiano diventando la norma in un territorio già provato dal clima imprevedibile.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha reso ufficiale la decisione durante un’apparizione televisiva, annunciandola dal Comitato elettorale di Roberto Fico. È un passo che riflette il buonsenso delle amministrazioni locali, sempre alle prese con il delicato equilibrio tra sicurezza e quotidianità. L’allerta, attiva dalle 00:00 alle 23:59, prevede piogge intense e venti forti, condizioni che potrebbero trasformare le nostre strade in un labirinto di pericoli, con frane e allagamenti sempre in agguato. Come chi vive qui sa bene, non è solo una questione di previsioni: è la realtà di un’area vulcanica e costiera, dove ogni goccia in più può tradursi in disagi enormi per la viabilità e la vita di tutti i giorni. Questa coordinazione tra i sindaci dimostra un approccio maturo, forgiato dalle esperienze passate, ma non fa che evidenziare quanto il nostro territorio sia vulnerabile, magari puntando il dito a una pianificazione urbanistica che, a volte, sembra arrancare.
L’impatto non si limita alla sola Napoli: l’eco dell’allerta si sente in diversi Comuni della provincia, dove i leader locali hanno seguito l’esempio per garantire la sicurezza. In provincia di Napoli, le chiusure riguarderanno luoghi familiari a molti di noi, come Afragola, Bacoli, Barano, Cardito, Casoria, Casamicciola Terme, Castellammare di Stabia, Forio, Giugliano, Ischia, Lacco Ameno, Marano, Meta di Sorrento, Massa Lubrense, Monte di Procida, Mugnano, Napoli, Piano di Sorrento, Pozzuoli, Procida, Sant’Agnello, Serrara Fontana, Siano, Torre del Greco e Vico Equense. Sono comunità che, nei momenti come questi, si stringono per affrontare il maltempo, ma che spesso pagano il prezzo di un’economia locale già fragile, con genitori costretti a riorganizzare il lavoro e i bambini a casa senza alternative.
Neppure la provincia di Salerno resta immune: qui, Scala e Scafati si uniranno alla lista, mostrando come l’allerta non sia un problema isolato. Da cronista del posto, mi chiedo se queste chiusure ripetute non stiano diventando un sintomo più ampio del cambiamento climatico che sta colpendo il Sud Italia. È positivo che le autorità agiscano con prudenza, ma è inevitabile riflettere su come potremmo rafforzare le difese del nostro territorio, magari investendo di più in infrastrutture anti-allagamento o in piani di emergenza più inclusivi. Intanto, domani, mentre il vento ulula, Napoli e i suoi dintorni si preparano a una giornata di attesa, sperando che il peggio passi senza lasciare tracce.
