Cronaca
Sciopero EAV di 24 ore mercoledì: ennesimi disagi in vista per pendolari e viaggiatori locali
Sciopero EAV a Napoli: Un’altra giornata di caos per i pendolari campani! #TrasportiInCrisi #NapoliResiliente
In una regione come la Campania, dove il trasporto pubblico è già un’avventura quotidiana tra ritardi e affollamenti, lo sciopero di 24 ore annunciato dall’Ente Autonomo Volturno per mercoledì 12 novembre rischia di trasformare la routine in un incubo per migliaia di persone. Come cronista che vive queste dinamiche da anni, non posso fare a meno di riflettere su come questi stop improvvisi non solo evidenzino le fragilità del sistema, ma anche l’indifferenza cronica verso chi dipende da questi servizi per arrivare al lavoro o a scuola.
La protesta, scatenata dal sindacato Confail, nasce dalla mancata applicazione degli accordi sindacali relativi ai turni del personale viaggiante, un problema che da tempo alimenta tensioni all’interno dell’azienda. EAV, nella sua nota ufficiale, ha confermato lo sciopero, garantendo i servizi solo nelle fasce orarie protette – quelle minime essenziali per non lasciare completamente a piedi la cittadinanza. Per il resto della giornata, tutto dipenderà da quanti lavoratori decideranno di aderire, il che potrebbe significare treni e bus ridotti al lumicino sulle linee principali come la Circumvesuviana, la Cumana e la Circumflegrea, oltre alle tratte suburbane.
Immaginate la scena: file infinite alle fermate, traffico impazzito sulle strade alternative, e studenti che perdono ore preziose. Qui a Napoli, dove il trasporto è il polso della città, questi eventi non sono solo disagi logistici; sono un riflesso delle priorità mancate da parte di chi gestisce il settore. L’azienda, da parte sua, ribadisce il rispetto per il diritto di sciopero e spera in un dialogo rapido per evitare ulteriori blocchi. Ma i sindacati non ci stanno: accusano la dirigenza di aver ignorato le richieste dei lavoratori per troppo tempo e promettono di passare alle maniere forti se gli accordi non verranno onorati.
In un territorio come il nostro, dove la mobilità è essenziale per collegare le periferie alla città, episodi del genere non fanno altro che accentuare le disuguaglianze sociali. I pendolari, spesso lavoratori precari o famiglie con bambini, pagano il prezzo di vertenze che sembrano interminabili. È tempo che si trovino soluzioni vere, non solo parole, per un trasporto pubblico che funzioni davvero e non lasci la gente in balia del prossimo sciopero. La Campania merita di meglio, e noi qui sul territorio lo gridiamo forte.
