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Cronaca

Sarno, scarichi irregolari: il Comune blinda gli impianti biogas, un richiamo alla tutela locale del territorio.

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Sarno, scarichi irregolari: il Comune blinda gli impianti biogas, un richiamo alla tutela locale del territorio.

Sarno passa all’azione contro l’inquinamento: stop agli impianti di biogas per scarichi irregolari! #Sarno #Ambiente #TolleranzaZero #EnergiaRinnovabile

Ah, Sarno, la nostra terra fertile e combattiva, sempre in bilico tra sviluppo e tutela ambientale. Questa volta, il Comune non ha perso tempo e ha deciso di alzare la guardia contro chi gioca con le regole, imponendo uno stop immediato a due impianti di biogas nella zona di Foce. Una mossa che fa eco alle preoccupazioni dei residenti, stanchi di vedere il territorio maltrattato da attività che dovrebbero essere all’avanguardia nella sostenibilità, ma che invece inciampano nelle basi.

Il provvedimento, scattato all’istante, blocca ogni attività: niente più produzione di energia rinnovabile e zero scarichi idrici, fino a quando non sarà tutto a norma. Qui da noi, dove il Canale Conte Sarno è un’arteria vitale per l’agricoltura e la vita quotidiana, queste irregolarità non sono solo violazioni burocratiche, ma ferite al tessuto stesso della comunità. Come cronista locale, vedo questa decisione come un segnale positivo, anche se tardivo – finalmente un po’ di responsabilità per chi gestisce impianti che promettono verde, ma finiscono per sporcare.

Le ordinanze, emesse di prima mattina, prendono di mira due società diverse. Per il primo impianto, il Comune ha ordinato la chiusura in attesa di un’autorizzazione valida per gli scarichi delle acque meteoriche. Non è una novità: già in passato, ci sono state segnalazioni di problemi con gli scarichi che finivano dritti nel nostro Canale Conte Sarno, un corso d’acqua che tanti di noi conoscono fin troppo bene per le sue battaglie contro l’inquinamento. “Difformità” nel sistema e un mancato rinnovo del titolo ambientale generale hanno portato a questo stop forzato. Ora, l’azienda deve correre ai ripari, adeguando gli impianti per non mettere a rischio la salute del territorio – e forse, chissà, imparando che qui a Sarno non si passa liscia con mezze misure.

Per il secondo impianto, gestito da un’altra società, la storia si ripete: gli scarichi delle acque meteoriche venivano gestiti in modo non conforme a quanto autorizzato, creando potenziali danni all’ecosistema locale. Il Comune ha imposto che tutto venga regolarizzato, dai documenti agli interventi tecnici, prima di riaccendere i motori. Entrambi questi siti, fondamentali per la produzione di energia pulita nella nostra area, resteranno fermi finché non dimostreranno di operare con trasparenza e rispetto. È un colpo duro per l’economia locale, ma come qualcuno del posto mi ha confidato al bar, “meglio fermarsi ora che avvelenare il futuro dei nostri figli”.

Insomma, questa vicenda ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio tra innovazione e protezione ambientale in un territorio come il nostro, segnato da bellezze naturali e da vecchie cicatrici industriali. Il Comune di Sarno sta dimostrando che la tolleranza zero non è solo uno slogan, ma un impegno reale – e noi cittadini dobbiamo starci dietro, vigilando perché queste lezioni servano a tutti. Qui, dove ogni decisione incide sulla vita di tutti i giorni, l’auspicio è che questo stop diventi l’inizio di un’era più responsabile per la nostra comunità.

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