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Cronaca

Qualiano, la 35enne accoltellata dall’ex fa ritorno a casa: un dramma che scuote il quartiere.

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Qualiano, la 35enne accoltellata dall’ex fa ritorno a casa: un dramma che scuote il quartiere.

#SperanzaAQaliano: Dal buio della violenza, un raggio di luce per le donne del territorio #StopAbusi #CampaniaUnita

A Qualiano, in quel tessuto di quartieri dove tutti si conoscono e le storie si intrecciano come le strade del Parco Cerqua, emerge un barlume di resilienza di fronte alla piaga della violenza domestica. Una donna, ferita in modo brutale dal suo ex compagno in un episodio che ha scosso l’intera comunità, è stata finalmente dimessa dall’ospedale e ha potuto riabbracciare la sua quotidianità, anche se con l’ombra di quel incubo ancora fresca.

Come chi vive queste dinamiche da vicino, so bene quanto sia fragile questo ritorno a casa: i medici dell’ASL Napoli 2 Nord hanno compiuto un miracolo salvandole la vita, ma la vera sfida è quella contro il terrore psicologico che rimane. È qui che interviene il “Percorso Rosa”, un’iniziativa lanciata da poco negli ospedali di Giugliano, Pozzuoli e Frattamaggiore, pensata appositamente per chi subisce abusi di genere e che, nel nostro territorio, sta diventando un’ancora di salvezza in mezzo al caos.

Priorità Assoluta: Codice Rosso per l’Anima
In un posto come Qualiano, dove le famiglie sono il cuore della vita quotidiana e i problemi sociali spesso restano sottotraccia, questo protocollo assume un significato profondo. Non si tratta solo di curare le ferite visibili: esso assegna un codice di priorità – rosso o arancione – per un intervento rapido, mettendo al primo posto la salute mentale, indipendentemente dalla gravità fisica. Nelle stanze dedicate all’ascolto, dove arrivano donne in preda allo shock, un’équipe di sanitari e psicologi forma una rete che intercetta il trauma sul nascere, trasformando un momento di crisi in un’opportunità di rinascita.

Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo rifletta le urgenze del nostro hinterland napoletano: i dati del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli parlano chiaro, con la maggior parte delle denunce che arriva subito dopo la prima aggressione o entro i tre-sei mesi successivi. E ciò che rende la situazione ancora più drammatica è che l’80% di queste vittime ha figli minorenni, il che trasforma la violenza in un problema collettivo, un’eredità che minaccia le future generazioni e chiama in causa l’intera comunità per un sostegno che vada oltre le strutture sanitarie.

In un territorio segnato da troppi silenzi e storie non raccontate, iniziative come il “Percorso Rosa” non sono solo un protocollo, ma un segnale di speranza tangibile. È un invito a tutti noi, dai vicini ai leader locali, a rompere la catena dell’indifferenza e a costruire un futuro più sicuro, perché a Qualiano, come in tutta la Campania, la vera vittoria sarà quando queste storie di dolore diventeranno rarità anziché la norma.

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