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Cronaca

Qualiano, atto vandalico sulla panchina rossa del Centro Anti Violenza: indignazione locale nel giorno dedicato alla lotta.

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Qualiano, atto vandalico sulla panchina rossa del Centro Anti Violenza: indignazione locale nel giorno dedicato alla lotta.

#VandalismoAQualiano: Nel giorno contro la violenza sulle donne, un gesto che ferisce il cuore del nostro territorio

A Qualiano, in quel 25 novembre che dovrebbe essere un faro di memoria e lotta, la panchina rossa simbolo del Centro Anti Violenza “Terra Viva” è stata barbaramente vandalizzata. È un colpo al petto per tutti noi che viviamo qui, in questa comunità dove la violenza domestica non è solo una notizia, ma una piaga che si insinua nelle strade e nelle famiglie, ricordandoci quanto il cammino verso il rispetto sia ancora irto di ostacoli.

Proprio mentre il mondo celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questo atto vandalico giunge come una beffa amara, amplificato dal recente dramma che ha sconvolto il nostro quartiere: un uomo, già confinato agli arresti domiciliari per stalking e persecuzioni, ha infranto le regole e accoltellato la sua ex compagna, riaccendendo paure latenti e mettendo a nudo le fragilità del nostro sistema di protezione. Qui, tra le vie di Qualiano, dove tutti si conoscono e i vicoli custodiscono storie di resilienza, questi episodi non sono isolati; sono segnali di un’emergenza che ci interpella tutti, dal vicino di casa all’amministrazione locale, e ci spinge a interrogarci su quanto la prevenzione sia davvero radicata.

Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania, non ha esitato a condannare l’accaduto, definendolo un affronto non solo alla memoria delle vittime, ma anche al lavoro quotidiano dei centri antiviolenza. Le sue parole riecheggiano forte tra noi locali, ricordandoci che nessun atto intimidatorio potrà fermare l’impegno nella diffusione della cultura del rispetto, della prevenzione e della solidarietà verso le donne che subiscono violenze. È un richiamo realistico a un problema che qui, nel nostro territorio campano, si manifesta con una brutalità che conoscevamo già, ma che non smette di stupirci e indignarci. La denuncia di Palmese non è solo un grido, è un invito all’azione: rafforzare le reti territoriali significa, per noi di Qualiano, non solo più risorse per i centri come “Terra Viva”, ma anche un’educazione costante nelle scuole e nelle piazze, per scalfire quella mentalità patriarcale che ancora persiste nelle nostre tradizioni.

Questo vandalismo non è solo un simbolo di resistenza, è un campanello d’allarme per una società che, pur avanzando, inciampa nei suoi stessi passi. Nel nostro piccolo angolo di Campania, dove il tessuto sociale è stretto ma fragile, eventi come questi rafforzano la determinazione delle istituzioni e della comunità a non arrendersi. La risposta deve essere decisa, con una mobilitazione locale che vada oltre le commemorazioni, per tradurre la rabbia in azioni concrete: più vigilanza, più dialogo, più empatia. Qualiano, con le sue storie di dolore e speranza, ci insegna che combattere la violenza è una battaglia quotidiana, e noi, testimoni di questa terra, non possiamo che continuare a raccontarla con occhi critici e un cuore impegnato.

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