Cronaca
Piscina Scandone verso il rilancio: Comune stanzia 600mila euro, dopo anni di attesa per gli sportivi locali.
#NapoliRinnovaLaScandone: Finalmente un’immersione nei fondi per salvare il nostro tempio dello sport!
Napoli, città che non smette di nuotare tra promesse e ritardi, vede finalmente la sua amministrazione comunale muoversi per ridare lustro alla piscina “Felice Scandone”, quel gioiello un po’ ammaccato di Fuorigrotta che da anni arranca tra infiltrazioni e strutture fatiscenti. Come chi vive qui sa bene, questo impianto non è solo cemento e vasche: è il cuore pulsante dello sport acquatico locale, un punto di riferimento per atleti e famiglie che lottano contro i soliti problemi di una città che ama lo sport ma spesso lo trascura.
La Giunta comunale ha dato il via libera al progetto di fattibilità tecnica ed economica, un piano che mobilita ben 593.500 euro – fondi recuperati dalle economie di un precedente stanziamento del Piano Strategico della Città Metropolitana. È un investimento tutto comunale, promosso dall’assessore al Bilancio e Patrimonio insieme all’assessora allo Sport e alle Pari Opportunità, che mira a tamponare le falle di un impianto simbolo. Qui, nel quartiere di Fuorigrotta, dove la vita quotidiana è un mix di vivacità e urgenze ignorate, questi soldi arrivano come una boccata d’ossigeno per un luogo che ha ospitato gare internazionali ma è stato penalizzato da anni di incuria.
I lavori, curati dal Servizio edilizia sportiva del Comune, si concentrano su interventi essenziali: dal restauro del solaio della palestra alle riparazioni delle infiltrazioni negli spogliatoi, fino al risanamento delle scale di emergenza e alla sostituzione delle porte tagliafuoco. Pensateci: per noi locali, è come se finalmente si stessero tappando le falle di una nave che rischia di affondare, quella stessa nave che ha formato generazioni di nuotatori e tuffatori. Eppure, non posso fare a meno di riflettere con un velo di scetticismo: quanto tempo perso prima di arrivare a questo punto? La Scandone, intitolata al caro giornalista sportivo Felice Scandone, ospita due piscine olimpioniche – una storica con tribune e servizi, l’altra più recente e coperta – ed è gestita in collaborazione con la Federazione Italiana Nuoto, grazie a un accordo siglato due anni fa. Ha visto eventi di calibro mondiale, ma negli ultimi tempi, tra chiusure improvvise e disagi, ha perso un po’ del suo smalto, lasciando a bocca asciutta atleti e società che dipendono da queste strutture per allenarsi tutto l’anno.
Da abitante di Napoli, mi chiedo se questo intervento sia solo un cerotto su ferite più profonde, come l’eterno balletto tra fondi e burocrazia che affligge il nostro patrimonio sportivo. L’amministrazione, da Palazzo San Giacomo, sottolinea come questo passo migliori la qualità delle attività e il comfort per tutti, “verso la valorizzazione del patrimonio sportivo cittadino e la promozione dello sport come diritto e opportunità per tutti”. È una dichiarazione che suona bene, e in fondo è vera: garantire la piena funzionalità di un impianto così centrale potrebbe davvero ridare fiato a una comunità che vede nello sport un’ancora di salvezza contro i tanti problemi urbani. Ma speriamo che non sia solo fumo, e che questi lavori portino a un vero rilancio, trasformando la Scandone in un esempio di come Napoli sappia valorizzare ciò che le è caro.
