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Cronaca

Nuovo rimescolamento ai vertici carcerari di Napoli: Marcello al comando di Secondigliano, Russo si sposta a Poggioreale – L’ennesimo cambio nella routine locale?

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Nuovo rimescolamento ai vertici carcerari di Napoli: Marcello al comando di Secondigliano, Russo si sposta a Poggioreale – L’ennesimo cambio nella routine locale?

Cambio al vertice nei carceri napoletani: un volto esperto per Secondigliano, mentre Poggioreale accoglie un’altra veterana. #Napoli #Carcere #GiustiziaPenitenziaria #SistemaCarcerario

Qui a Napoli, dove le mura dei penitenziari raccontano storie di lotta quotidiana contro il sovraffollamento e le tensioni sociali, un nuovo capitolo si apre per il carcere di Secondigliano. A partire da lunedì, il dottor Gianfranco Marcello assumerà il comando, subentrando alla dottoressa Giulia Russo, che invece si sposterà alla guida di Poggioreale. È un avvicendamento che, nel contesto delle nostre realtà locali, solleva riflessioni su come l’esperienza manageriale possa davvero far breccia in strutture così provate.

Marcello, con il suo bagaglio di decenni al servizio dell’amministrazione penitenziaria, rappresenta una figura solida e navigata. Ha diretto istituti come quelli di Alba, Foggia, Ivrea, Ariano Irpino e Benevento, e ha gestito temporaneamente realtà complesse in città come Aosta, Asti, Avellino, Aversa, Biella, Carinola, Fossano, Lucera, Saluzzo, Sant’Angelo dei Lombardi, Vercelli, Torino e Verbania. Da un cronista come me, che vede da vicino le criticità del territorio partenopeo, questa esperienza appare come un potenziale punto di forza: Secondigliano, con le sue sfide persistenti malgrado gli sforzi della Russo, potrebbe beneficiare di una guida abituata a navigare acque turbolente. Eppure, mi chiedo se basti un curriculum impeccabile per affrontare le radici profonde dei problemi qui, dove il sistema penitenziario è spesso specchio di disuguaglianze sociali e risorse limitate.

La segreteria regionale dell’OSAPP, guidata da Vincenzo Palmieri, ha accolto la notizia con entusiasmo, estendendo gli auguri di buon lavoro a entrambi i dirigenti. In una nota che rispecchia l’ottimismo pragmatico del sindacato, Palmieri ha evidenziato l’esigenza di un rapporto fondato su ascolto, dialogo e collaborazione per tackleare le questioni del penitenziario campano, con l’obiettivo di garantire sicurezza agli operatori e una gestione più efficace dei detenuti. È un approccio che, come osservatore del territorio, apprezzo per il suo realismo: qui a Napoli, dove il sindacato gioca un ruolo cruciale nel mediare tra istituzioni e personale, questi principi non sono solo parole, ma strumenti vitali per evitare che le criticità si trasformino in crisi.

Mentre la segreteria locale e provinciale dell’OSAPP monitorerà da vicino l’avvio di queste nuove gestioni, non possiamo ignorare il contesto più ampio. Le carceri napoletane continuano a essere un termometro delle nostre battaglie sociali, e questo cambio potrebbe essere l’occasione per un vero rinnovamento, o solo un altro capitolo nella routine di adattamenti parziali. Resta da vedere se l’arrivo di Marcello saprà infondere quel cambiamento concreto che la città si aspetta.

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