Cronaca
Nuovo blitz contro le discariche abusive in Terra dei Fuochi: sei sequestri tra Castel Volturno e Carinola, l’ennesima battaglia ambientale.
Blitz nella Terra dei Fuochi: L’Arma stringe la morsa su discariche abusive nel Domizio #CarabinieriCaserta #AmbienteInPericolo #TerraDeiFuochi
La lotta incessante dei Carabinieri contro l’avvelenamento della Terra dei Fuochi sta mostrando i suoi primi concreti risultati, anche se, come qualcuno che vive e respira queste terre martoriate, mi chiedo quanto sia sufficiente per arginare un male radicato da decenni. Questa mattina, un’operazione estesa e meticolosa, coordinata dal Comando Provinciale di Caserta e guidata dal Reparto Territoriale di Mondragone, ha scandagliato il litorale domiziano alla caccia di chi trasforma il nostro paesaggio in un cumulo di rifiuti tossici. Il risultato? Sei discariche abusive sequestrate e quattro individui deferiti alla giustizia, un bilancio che, da osservatore locale, appare come un piccolo passo in una maratona infinita contro l’incuria ambientale.
Questi blitz non sono solo routine: rappresentano un segnale di allarme per una comunità che vede i propri campi e cortili ridotti a discariche improvvisate, con ripercussioni drammatiche sulla salute e sull’economia locale. A Castel Volturno, per esempio, i militari hanno sorpreso un residente che aveva convertito il cortile della sua casa in un deposito caotico di circa 50 metri quadrati, zeppo di detriti edili, plastica, vetro e blocchi di cemento. L’intera area è stata messa sotto sigillo immediato, un intervento che mi fa riflettere su come l’abusivismo si annidi persino nelle abitazioni private, erodendo il tessuto stesso della nostra quotidianità.
Non lontano, nel fondo rurale di via Macedonio, sempre a Castel Volturno, un’altra discarica di rifiuti speciali, estesa circa 80 metri quadrati, è finita sotto sequestro e affidata al Comune per la bonifica urgente. È qui che, come cronista del territorio, non posso fare a meno di commentare: questi siti non sono solo un problema estetico, ma un pericolo reale per le falde acquifere e l’agricoltura che sostiene tante famiglie locali. Il lavoro congiunto delle Stazioni di Mondragone e Falciano del Massico ha poi portato al sequestro di tre distinte discariche incontrollate:
- Presso l’ingresso della ex cava “Iacobucci”.
- Lungo la strada provinciale Falciano–Mondragone.
- Sulla via comunale del Ciaurro, dove la presenza di frigoriferi dismessi e altri ingombranti minacciava di ostruire un torrente vicino.
Queste aree sono state chiuse e segnalate per una bonifica immediata, un’azione che, da chi conosce bene queste strade, appare come una battaglia contro il tempo in un contesto dove l’illegalità ambientale è spesso alimentata da una rete di complicità silenziose.
A Carinola, infine, la Stazione locale ha deferito tre proprietari di un vasto fondo agricolo di oltre 3.000 metri quadrati, trasformato in un deposito indiscriminato di materiali ferrosi, rifiuti edili, parti meccaniche e persino autocarri. L’intero sito è stato sequestrato, un provvedimento che mi porta a riflettere sul costo sociale di queste negligenze: terreni che potrebbero sfamare comunità finiscono invece avvelenati, perpetuando un ciclo di degrado che affligge il nostro Casertano da troppo tempo.
Guardando ai numeri dell’operazione, emerge un quadro che parla da solo: quattro persone deferite, sei siti sotto sequestro, 13 veicoli controllati – tra cui mezzi per il trasporto di rifiuti – e 17 individui identificati. Questa attività si inserisce in un piano strategico più ampio del Comando Provinciale di Caserta, che nel solo mese di novembre ha collezionato successi in altri comuni, come Gricignano di Aversa e Cesa, con sanzioni per oltre 19.000 euro, o Orta di Atella, dove sono state sequestrate 10 tonnellate di pneumatici e materassi, oltre a 450 metri cubi di rifiuti industriali e due denunce. Non dimentichiamo Frignano, con 13.000 metri quadrati di area agricola bloccata per rifiuti pericolosi, e Villa Literno, con il sequestro di un’autocarrozzeria abusiva.
Da giornalista locale, immerso in queste dinamiche, vedo questi sforzi come un impegno encomiabile, ma anche come un promemoria: il controllo del territorio deve essere costante e supportato da politiche più incisive, perché la Terra dei Fuochi non è solo un nome, è la nostra casa che continua a soffrire. Il Comando Provinciale promette di proseguire con operazioni mirate, e speriamo che queste non siano solo reazioni, ma l’inizio di una vera rinascita per il nostro territorio.
