Cronaca
Nuova tragedia in autostrada a Eboli: due giovani di 22 e 30 anni perdono la vita, un dramma che colpisce troppo spesso queste strade.
#TragediaSulleStradeDiSalerno Eboli e Campagna in lutto per due giovani vite spezzate in un incidente sulla A2
La nostra terra salernitana è ancora una volta segnata dal dolore, con un incidente mortale che ha portato via due giovani, risvegliando le solite domande su come le strade della Campania continuino a essere così letali.
Nella notte tra ieri e oggi, l’autostrada A2 del Mediterraneo si è trasformata in un luogo di tragedia, al chilometro 38 in direzione Sud, tra gli svincoli di Eboli e Campagna. Due amici, Gabriele Viviani, 22 anni, ed Enrico Gonnella, 30 anni, entrambi del Salernitano, hanno perso la vita in un impatto devastante. L’auto su cui viaggiavano è finita fuori controllo, schiantandosi con violenza contro il guardrail in circostanze ancora da chiarire. In qualità di chi vive queste dinamiche quotidiane, non posso fare a meno di pensare a quanto spesso questi tratti autostradali – sempre trafficati e poco perdonanti – diventino trappole mortali, specialmente di notte.
Quando le squadre del 118 sono arrivate sul posto intorno alle 4 del mattino, per i due giovani non c’era più nulla da fare. I soccorritori hanno trovato una scena desolante, confermando i decessi sul luogo, mentre gli agenti della Polizia Stradale di Eboli hanno avviato i rilievi per ricostruire l’accaduto. Si stanno esaminando fattori come la velocità, le condizioni dell’asfalto e qualsiasi dettaglio che potrebbe aver fatto perdere il controllo del veicolo. È un lavoro meticoloso, certo, ma come cronista locale che conosce bene queste zone, mi chiedo se non sia anche l’ennesima occasione persa per prevenire tragedie simili. Quante volte abbiamo visto lo stesso copione su questa autostrada, dove le curve e i limiti di velocità sono ignorati, e le infrastrutture non sembrano adeguatamente monitorate?
Questa perdita non è solo un fatto isolato; è un altro capitolo della lunga, dolorosa storia di vittime silenziose che affligge la Campania. Il Salernitano, con le sue strade trafficate e le statistiche allarmanti, rimane un punto nero nel panorama nazionale, dove ogni anno si contano troppi lutti evitabili. Gabriele ed Enrico non sono numeri: sono figli di questa comunità, amici che avrebbero dovuto avere un futuro davanti. Eppure, eccoci qui, a piangere un’emergenza che sembra eterna, come se le lezioni del passato non bastassero mai. Le famiglie distrutte meritano risposte, e noi, come residenti, dobbiamo riflettere su come spingere per un cambio reale – più controlli, educazione stradale, investimenti – prima che altre croci si aggiungano alla mappa delle nostre strade.
Il dolore di Campagna e Eboli è palpabile, un macigno che pesa su tutti noi, ricordandoci che dietro ogni incidente c’è una storia spezzata e una comunità ferita. Le indagini andranno avanti, ma il vero interrogativo resta: quando smetteremo di essere solo spettatori di queste tragedie?
