Cronaca
Nelle Regionali di Puglia e Campania, l’Antimafia indica 8 candidati non idonei: un altro segnale di inquietudine per la politica locale.
Elezioni Regionali: Scandalo “Impresentabili” Alza la Polvere in Campania e Puglia #Antimafia #Elezioni2025 #LegalitàLocale
Mentre le elezioni regionali si avvicinano, qui in Campania ci ritroviamo ancora una volta a fare i conti con una realtà che conosciamo fin troppo bene: candidati “impresentabili”, etichettati dalla commissione Antimafia, che rischiano di macchiare un voto cruciale. Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su come queste segnalazioni non siano solo un elenco di nomi, ma un campanello d’allarme per le nostre comunità, dove la fiducia nelle istituzioni è già fragile come un antico muro di tufo.
In Puglia, quattro candidati – sostenitori del presidente di centrodestra Lobuono – sono finiti sotto i riflettori per reati gravi, tra cui corruzione, turbata libertà degli incanti e autoriciclaggio. Alcuni hanno già condanne confermate in appello per accesso abusivo a sistemi informatici. Qui in Campania, dove le dinamiche politiche sono intrecciate con la storia quotidiana delle nostre strade e piazze, la situazione non è da meno: altri quattro candidati, sparsi tra liste di centrodestra e centrosinistra, sono coinvolti in procedimenti per bancarotta fraudolenta, riciclaggio, intermediazione illecita di lavoro e tentata concussione. E non dimentichiamo quei casi legati a comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, dove ex amministratori e assessori stanno cercando di tornare in gioco nonostante ombre giudiziarie persistenti.
Da napoletano doc, mi chiedo se questo non sia l’ennesimo segnale di un sistema che, qui al Sud, fatica a rinnovarsi. Abbiamo visto troppi cicli elettorali in cui partiti promettono pulizia, ma poi infilano nelle liste figure che alimentano il cinismo dei cittadini. La commissione Antimafia, con la sua verifica dei requisiti etici, mira a promuovere trasparenza e legalità, ma il fatto che questi candidati possano comunque correre verso il voto del 23 e 24 novembre solleva questioni profonde: come possiamo fidarci di chi dovrebbe rappresentarci se le loro storie personali riecheggiano le stesse criticità che affliggono il nostro territorio, dai quartieri di Napoli ai piccoli centri della provincia?
Questo elenco, pubblicato a ridosso delle urne, non fa che accendere un dibattito rovente, mettendoci di fronte alla vera posta in gioco: non solo il rispetto delle leggi, ma anche la salvaguardia della fiducia pubblica. In Campania, dove la mafia e la corruzione hanno lasciato cicatrici indelebili, episodi come questi ricordano quanto sia urgente un cambio di rotta. Speriamo che, al di là dei risultati elettorali, questo momento spinga i partiti a una riflessione seria, per restituire ai campani – e a tutti gli elettori del Sud – una politica che non sia solo sopravvivenza, ma vero impegno per il bene comune.
