Cronaca
Napoli stringe sui Baretti di Chiaia: parte l’ennesima caccia ai parcheggiatori abusivi, un problema che non accenna a sparire.
#OperazioneAntiMovida a Napoli: Carabinieri stringono la morsa su Chiaia e Centro Storico per una notte più sicura! #NapoliNotte #SicurezzaCittadina
I Carabinieri della Compagnia Napoli Centro non hanno perso tempo e hanno lanciato un intervento massiccio contro le storture della movida partenopea, concentrandosi sulle vie brulicanti di Chiaia e del centro storico, dove la vita notturna è un mix irresistibile di divertimento e disordini. Come cronista che gira queste strade da anni, so bene quanto questi luoghi siano il cuore pulsante della città, ma anche un terreno fertile per chi approfitta della confusione per fare i propri comodi. Questa operazione, pensata per arginare l’illegalità che si insinua tra un aperitivo e un bicchiere di vino, è un segnale che la pazienza delle forze dell’ordine sta finendo, e non prima di tempo.
Al centro dell’attenzione c’è la piaga dei parcheggiatori abusivi, quei “professionisti” dell’ombra che controllano gli spazi di sosta come se fossero i padroni della città, estorcendo soldi a chi cerca solo un posto dove lasciare l’auto. In questa retata, sei individui sono stati beccati sul fatto e denunciati: non solo per l’attività illecita, ma con l’aggravante della recidiva, visto che erano già stati pizzicati negli ultimi due anni. È frustrante pensare a come questi episodi continuino a ripetersi, erodendo la qualità della vita quotidiana per i napoletani. Ogni volta che parcheggio da quelle parti, mi chiedo: quanto ancora dovremo tollerare questo “balzello” informale che pesa sulle tasche di chi lavora o si diverte onestamente?
Non si è trattato solo di parcheggi: i controlli al Codice della Strada hanno portato alla luce storie che parlano di una educazione civica ancora troppo debole tra i più giovani. Un caso su tutti è quello di un 15enne trovato alla guida di uno scooter senza patente, e per giunta recidivo. Il ragazzo è stato denunciato, un duro colpo per un minorenne che, forse, non ha ancora capito i rischi che corre – e che fa correre agli altri – su strade già caotiche di loro. Come qualcuno che conosce bene le dinamiche locali, mi chiedo se non sia il momento di investire di più in campagne di sensibilizzazione nelle scuole, invece di limitarci a punire dopo il fatto. In totale, 37 automobilisti sono stati multati per varie infrazioni, con cinque scooter finiti sotto sequestro amministrativo; tra le violazioni più diffuse, l’assenza del casco, che ha coinvolto ben cinque centauri spericolati. Numeri che, da un lato, mostrano l’efficacia dell’operazione, ma dall’altro evidenziano un problema culturale radicato: quante volte ho visto gente sfrecciare senza protezioni, come se le regole fossero opzionali?
L’intervento ha coinvolto un ampio spettro di controlli: 109 persone identificate, di cui cinque giovani trovati con piccole quantità di sostanze stupefacenti per uso personale e segnalati alla Prefettura, come da prassi. È un dato che non sorprende in un contesto urbano vivace come Napoli, dove la movida può facilmente scivolare nel consumo ricreativo, ma che sollecita una riflessione più profonda. Queste aree non sono solo un palcoscenico per la notte, ma spazi dove la comunità deve sentirsi protetta, e operazioni come questa ricordano che il divertimento deve convivere con il rispetto delle norme.
In fondo, questa è solo una tappa di una strategia più ampia per blindare le zone ad alta frequentazione, un approccio che, da locale, apprezzo per il suo realismo: Napoli ha bisogno di equilibrio tra vitalità e ordine, tra la gioia delle sue strade e la sicurezza dei suoi abitanti. Se continuiamo così, forse potremo finalmente godere della movida senza le ombre che la offuscano.