Cronaca
Napoli, raid nel Connolo: sequestrati 9 kg di droga nel territorio del boss Barattolo, un altro segnale della lotta quotidiana al controllo criminale.
Blitz nel cuore di Napoli: 9 kg di droga sequestrati nel quartiere “Connolo”, l’ombra del clan che non si dissolve #Napoli #Antidroga #SicurezzaLocale
In una Napoli che combatte da sempre contro l’ombra dei clan, l’ultimo blitz della Squadra Mobile ha riportato l’attenzione sul quartiere “Connolo”, un’area del rione Sant’Alfonso dove il controllo criminale è una costante, quasi un’eredità passate di generazione in generazione. Conosco queste strade da anni, e operazioni come questa non fanno che confermare quanto sia radicato il problema: una rete di spaccio che si intreccia con la vita quotidiana, lasciando i residenti a navigare tra speranze di normalità e realtà di pericoli nascosti.
L’azione è scattata ieri, con gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, supportati dai commissariati locali di Poggioreale, Vasto-Arenaccia, Vicaria-Mercato e Ponticelli, oltre al Reparto Cinofili e al Reparto Prevenzione Crimine Campania. È stato un dispiegamento massiccio, come se la città stesse finalmente decidendo di fare i conti con le sue zone d’ombra. Qui, in un’area storicamente dominata dal giovane boss Luciano Barattolo – ex reggente del clan Mazzarella, fino al suo arresto – le perquisizioni hanno svelato un meccanismo ben oliato di traffici illeciti. Per noi locali, è un colpo al cuore: “Connolo” non è solo un nome su una mappa, ma un simbolo di come il potere criminale si radichi nelle pieghe della comunità, influenzando tutto, dalle famiglie ai commerci.
Al centro dell’operazione, l’arresto di un 66enne napoletano, un volto noto alle forze dell’ordine per i suoi legami con lo spaccio. Gli agenti lo hanno fermato per detenzione ai fini di spaccio, ma la vera svolta è arrivata scavando nella sua abitazione: una chiave nascosta ha aperto le porte a un secondo appartamento sullo stesso pianerottolo, dove sono stati scoperti circa 4 kg tra marijuana e hashish, oltre a un bilancino di precisione. Come cronista del territorio, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo sia un classico schema napoletano – nascondigli casalinghi che si intrecciano con la vita quotidiana, un modo per mescolare il lecito e l’illecito in un quartiere dove molti si sentono intrappolati tra povertà e opportunità sbagliate.
Le indagini non si sono limitate lì: estendendo i controlli a un locale commerciale legato all’indagato, gli agenti hanno trovato un secondo bilancino di precisione, una prova tangibile di un’attività fiorente e organizzata. E qui, il blitz ha preso una piega ancora più incisiva, con l’intervento dei Vigili del Fuoco per accedere a spazi potenzialmente pericolanti. In totale, sono stati sequestrati oltre 9 kg di stupefacenti – hashish, marijuana e cocaina – più un arsenale di materiali per il confezionamento. Pensateci: in un quartiere come “Connolo”, dove i giovani crescono con questi traffici come sfondo, sottrarre tanta droga dalle strade non è solo un successo operativo, è un piccolo passo verso la rinascita, anche se so per esperienza che il vuoto lasciato dal sequestro si riempie fin troppo in fretta.
Il ruolo dei Cinofili è stato, come al solito, decisivo. I cani antidroga, veri eroi silenziosi di queste operazioni, hanno fiutato sostanze abilmente occultate in nascondigli di fortuna, dalle intercapedini agli angoli nascosti delle aree comuni. Senza di loro, recuperare quei 5 kg extra sequestrati nelle pertinenze esterne sarebbe stato un’impresa titanica in un contesto così complesso come “Connolo”. È un promemoria per tutti noi: la tecnologia a quattro zampe accelera la giustizia, ma non risolve il problema alla radice. Come giornalista locale, mi chiedo quanto ancora dovremo affidarci a questi interventi per arginare un giro che avvelena il tessuto sociale di Napoli.
Ora, l’arrestato è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, accusato di detenzione ai fini di spaccio. In un quartiere come questo, dove ogni blitz è una vittoria temporanea contro un sistema più ampio, speriamo che sia l’inizio di un cambiamento più profondo – per i residenti, per i giovani, per una Napoli che merita di più.
