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Cronaca

Napoli, Pellegrini in tilt: infermiere sotto attacco

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Napoli, Pellegrini in tilt: infermiere sotto attacco

NapoliInEmergenza: la violenza non ha fine negli ospedali della città

La notizia dell’aggressione al personale sanitario dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli non è una novità, ma un episodio che si inserisce in una lunga serie di eventi simili che hanno segnato la storia della sanità napoletana. Ieri, un uomo di 26 anni ha scatenato il panico nel pronto soccorso, minacciando di morte due infermiere e aggredendo fisicamente un’operatrice socio-sanitaria.

La “sequenza della follia” si è svolta nel presidio della Pignasecca, dove l’uomo si era presentato per un banale trauma. Dopo il triage e l’assegnazione di un codice verde, gli era stato chiesto di attendere il suo turno, ma la sua pazienza è durata poco. Chiamato per la visita, il giovane è risultato irreperibile, per poi ripresentarsi mezz’ora dopo, visibilmente alterato, pretendendo cure immediate.

“Così non si può lavorare” è il grido di allarme lanciato dopo l’episodio, che ha riaperto una ferita mai chiusa nella sanità napoletana. L’aggressione non è degenerata oltre ai politraumi riportati dall’operatrice, che ha ricevuto 10 giorni di prognosi, ma è una vicenda gravissima, come ha commentato Emilio Bellinfante, direttore della medicina d’emergenza e del pronto soccorso.

La violenza negli ospedali napoletani è un problema endemico, che richiede una soluzione urgente. “Non è il primo, e purtroppo non sarà l’ultimo” episodio del genere, come ha detto il direttore Bellinfante. necessario prendere misure concrete per garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti, perché “la pazienza è durata poco” e la situazione non può continuare in questo modo.

La comunità napoletana è scossa da questo episodio, che richiama l’attenzione sulla necessità di una maggiore sicurezza negli ospedali e sulla importanza di rispettare il personale sanitario, che lavora ogni giorno per garantire la salute e il benessere dei cittadini. “L’aggressione non è degenerata oltre”, ma la preoccupazione è palpabile e la richiesta di azioni concrete è sempre più pressante.

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