Cronaca
Napoli, l’ennesima discarica abusiva: 100mila metri cubi di rifiuti edili nascosti sotto un falso parcheggio, un’altra ferita al territorio.
#NapoliSottoAssedio: La discarica abusiva da 100mila metri cubi che nasconde un parcheggio fantasma
In una Napoli che lotta contro il suo eterno balletto di inciviltà e burocrazia, i Carabinieri Forestali hanno portato alla luce un’altra ferita aperta nel tessuto urbano: un’area di 10.000 metri quadrati in via Mongolfiera, trasformata in una discarica illegale con oltre 100.000 metri cubi di rifiuti edili sepolti o sparsi, fingendosi un innocuo parcheggio. #Napoli #EmergenzaRifiuti #AmbienteInPericolo
Come cronista locale, cresciuto tra le strade caotiche di questa città, non posso fare a meno di riflettere su quanto questa scoperta sia l’ennesimo capitolo di una storia che Napoli conosce fin troppo bene. I Forestali, durante un’operazione di routine sul territorio, hanno intercettato un viavai sospetto di autocarri e veicoli noleggiati, un segnale che, per chi vive qui, suona come un campanello d’allarme familiare. Quante volte abbiamo visto cantieri che promettono rigenerazione e finiscono per ingoiare rifiuti sotto un velo di false buone intenzioni? Questa volta, i controlli hanno svelato due camion, un escavatore e cumuli di materiali di scarto abbandonati senza alcuna autorizzazione, confermando un traffico illecito ben orchestrato.
Del resto, non è una sorpresa che questi rifiuti, etichettati come “materie prime secondarie” nei documenti, si siano rivelati per quello che sono davvero: un mix pericoloso di plastica, cavi elettrici, vetro e ceramica provenienti da demolizioni. Qui, in una zona periferica come via Mongolfiera, dove il tessuto sociale è già provato da decenni di incuria, qualcuno ha pensato di trasformare il terreno in una discarica abusiva, pavimentandolo con questi detriti per mascherare l’operazione. È un sistema che, purtroppo, riflette la realtà di una città dove l’assenza di controlli stringenti permette a speculatori e affaristi di giocare con l’ambiente, accumulando tonnellate di materiale contaminato senza ritegno.
E poi c’è l’aspetto burocratico, che come un napoletano doc so essere un labirinto infinito: il terreno era stato affittato da un titolare di una società di noleggio auto, con la pretestuosa scusa di un parcheggio. Peccato che, secondo il Piano Urbanistico Comunale, un’attività del genere richieda permessi specifici e non possa essere spacciata come “edilizia libera”. Questa farsa non fa che evidenziare quanto sia facile aggirare le regole in un contesto locale dove la vigilanza è spesso reattiva piuttosto che preventiva. I Forestali, al termine delle verifiche, hanno deferito in concorso il responsabile della ditta, il locatore e i proprietari per violazioni al Testo Unico Ambientale e al DPR 380/01, un passo necessario ma che, da queste parti, sa di rimedio tardivo.
In fondo, questa storia è un invito a tutti noi napoletani a interrogarsi sul prezzo che paghiamo per questa indifferenza collettiva: aria inquinata, suolo compromesso e comunità esposte a rischi che si protraggono nel tempo. Napoli merita di più di discariche nascoste; merita un futuro dove il rispetto per il territorio non sia solo un slogan, ma una priorità reale.
