Cronaca
Napoli, Largo Maradona diventa pedonale: un cambio atteso, tra traffico in meno e vita di quartiere più vivace?
#QuartieriSpagnoliRinascita: Napoli si prepara a una rivoluzione nei vicoli, tra caos e speranze di una mobilità più umana
Nei vicoli affollati e pieni di vita dei Quartieri Spagnoli, quel labirinto di strade che batte il cuore di Napoli e attrae turisti da ogni angolo del mondo, sta per arrivare un cambiamento che potrebbe finalmente domare il caos quotidiano. Come un napoletano doc che vive questi vicoli, non posso fare a meno di vederlo come un’opportunità mista a scetticismo: da un lato, una boccata d’aria fresca per residenti e visitatori stufi di clacson e ingorghi; dall’altro, il rischio che promesse e piani finiscano inghiottiti dalla solita burocrazia partenopea.
La Fondazione Foqus, da tempo impegnata nel tessuto sociale di quest’area, ha sollecitato un incontro urgente con la Municipalità 2 per dare il via a un ambizioso progetto di riorganizzazione della viabilità. Dopo tre anni di analisi condotte dal Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, il piano mira a ridurre drasticamente il passaggio delle auto, trasformando parti dei quartieri in zone più accessibili e vivibili. È un segnale che Napoli sta provando a evolversi, ma chi abita qui sa bene quanto i buoni propositi possano scontrarsi con la realtà di strade strette e abitudini radicate.
Il cuore del progetto prevede l’introduzione di sensi unici per fluidificare il traffico, la creazione di aree pedonali e un servizio di navette per collegare turisti e locali senza bisogno di mezzi privati. «Alcune azioni potranno partire subito», ha dichiarato l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza, annunciando un lancio graduale a partire dall’inizio del 2026. Tra gli interventi più simbolici, spicca la pedonalizzazione di via De Deo, la strada iconica per il suo murale dedicato a Maradona, che potrebbe finalmente diventare un salotto urbano anziché un percorso ostacolato da auto e motorini.
Ma non mancano le voci critiche, e qui entra in gioco il realismo di chi osserva da vicino le dinamiche locali. L’assessore alle Attività Produttive della Municipalità 2, Lorenzo Iorio, non ci va leggero: «Sì alla pedonalizzazione, ma basta con gli scooter. Servono telecamere e multe automatiche per chi viola la Ztl». È un punto che risuona forte tra i residenti, perché noi napoletani conosciamo bene il problema: i motorini sfrecciano ovunque, creando pericoli e ingorghi, e senza controlli seri, qualsiasi piano rischia di essere solo un’illusione. Iorio insiste anche su un altro tallone d’Achille: la scarsità di parcheggi. «I residenti devono avere aree di sosta dedicate. Si pensi a un parcheggio su corso Vittorio Emanuele o nei palazzi dismessi dei Quartieri». È una richiesta legittima, visto che oggi il disordine regna sovrano – pensate alle ambulanze che faticano a passare tra via Speranzella e Montecalvario, dove il caos potrebbe rendere vane le nuove zone pedonali se non accompagnate da un’applicazione rigorosa.
Dal canto suo, il Comune sta spingendo avanti con gli strumenti necessari. Cosenza ha confermato che il Piano Generale del Traffico Urbano è finanziato e include un’attenzione specifica per i Quartieri Spagnoli, integrato dal Piano Urbano della Logistica Sostenibile per migliorare trasporti e merci. È un passo verso una Napoli più ordinata, più europea, ma con lo spirito critico di un cronista locale, mi chiedo se queste misure basteranno a bilanciare la vitalità caotica che rende questi vicoli così unici. I Quartieri Spagnoli sono il simbolo delle contraddizioni napoletane: un mix di energia, turismo e sovraffollamento che, se non gestito con cura, potrebbe trasformarsi in un boomerang.
Alla fine, se tutto andrà come previsto, il 2026 potrebbe davvero segnare una svolta, rendendo largo Maradona e dintorni più accoglienti per tutti. Ma come chi vive qui sa bene, il vero test sarà nei dettagli: controlli effettivi, coinvolgimento della comunità e la capacità di non soffocare quella spontaneità che fa di Napoli una città irriverente e indomita.
