Cronaca
Napoli, ennesimo infortunio per Anguissa: lesione grave al bicipite femorale, un colpo duro per la squadra.
Anguissa ko: il motore del Napoli si ferma per lesione, e il Partenopeo trema! #SSCNapoli #InfortuniCalcio
Nel cuore pulsante di Napoli, dove il calcio non è solo sport ma una passione viscerale che unisce le strade affollate e i vicoli storici, l’infortunio di Frank Zambo Anguissa ci ricorda quanto sia fragile il sogno azzurro. Come cronista locale, ho visto troppe volte come questi colpi duri possano sconvolgere l’equilibrio di una stagione, soprattutto in una città dove ogni partita è un capitolo della nostra identità collettiva.
Anguissa, il centrocampista tanto amato dai tifosi per la sua grinta e il suo contributo essenziale al gioco, ha affrontato oggi gli esami strumentali al Pineta Grande Hospital, proprio a seguito dell’infortunio patito con la sua nazionale in Camerun. Le diagnosi parlano chiaro: lesione di alto grado del bicipite femorale della coscia sinistra. È una notizia che lascia l’amaro in bocca, non solo per la gravità del problema, ma per il tempismo infelice in un calendario già denso di sfide.
Con uno stop stimato di almeno 6-8 settimane, a seconda di come risponderà alle terapie, il calciatore ha già iniziato un percorso riabilitativo mirato. Lo staff medico, che conosco bene per via delle tante storie simili emerse dalle nostre strutture sanitarie locali, sta puntando su un recupero graduale, con l’obiettivo di rivederlo in campo tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Ma qui, nel territorio napoletano, dove il calcio si intreccia con la vita quotidiana – dai bar che trasmettono le partite ai tifosi che discutono animatamente sui marciapiedi – questa assenza pesa come un macigno.
Pensateci: Mazzarri, il nostro allenatore, dovrà reinventare il centrocampo in un mese cruciale, con impegni sia in campionato che in Europa. È una situazione che mi fa riflettere su come gli infortuni non siano solo statistiche, ma veri e propri terremoti per una squadra come il Napoli, che dipende da figure come Anguissa per mantenere il ritmo e la solidità. Dal mio punto di vista, come chi vive queste dinamiche giorno per giorno, è evidente che senza il suo dinamismo, potremmo vedere un calo nelle prestazioni, specialmente contro avversari agguerriti. Eppure, è proprio lo spirito partenopeo – quello della resilienza, forgiato da secoli di sfide – a spingermi a credere che la squadra possa trovare alternative creative, magari dando spazio a talenti emergenti del nostro vivace panorama calcistico locale.
In fondo, Napoli ha sempre saputo trasformare le difficoltà in opportunità, e mentre Anguissa combatte per il suo ritorno, l’intera città resta con il fiato sospeso, sperando che questo stop non intacchi troppo il cammino verso i grandi obiettivi. La palla, come sempre, resta rotonda e imprevedibile, ma qui al Sud, non ci arrendiamo mai.
