Cronaca
Napoli, ennesimo caos all’ospedale Pellegrini: ubriaco sfonda ambulanza e aggredisce i sanitari, un altro allarme per la sicurezza locale.
#AggressioneAlPellegrini: Ennesima notte di terrore al Pronto Soccorso di Napoli, dove la violenza contro i medici è ormai un’allucinazione quotidiana
Nel cuore pulsante dei Quartieri Spagnoli, dove il caos cittadino si mescola alle urgenze sanitarie, un’altra notte ha trasformato il Pronto Soccorso del Vecchio Pellegrini in un campo di battaglia. Qui, a Napoli, la sicurezza degli operatori sanitari non è solo un lusso, ma un miraggio che si allontana ogni volta che le statistiche salgono, ricordandoci quanto sia fragile il fronte della salute pubblica in una città sempre in bilico tra emergenza e indifferenza.
Ormai nel 2025, i numeri parlano chiaro: si tratta della quarantacinquesima aggressione registrata dall’ASL Napoli 1 Centro, che sommata a quella di Napoli 2 Nord porta a un totale di 59 episodi di violenza contro medici, infermieri e personale dal’inizio dell’anno. Questa volta, l’incidente è scoppiato in piena notte, tra sabato e domenica, quando una squadra del 118 è stata chiamata d’urgenza alla Stazione Centrale per prestare aiuto a un uomo di origini marocchine, visibilmente alterato dall’alcol e in preda a un’agitazione incontrollabile.
I sanitari, abituati a navigare tra le insidie delle strade napoletane senza il dovuto sostegno per gestire casi ad alto rischio, sono riusciti a fatica a convincerlo a salire sull’ambulanza e a portarlo all’ospedale. Ma una volta arrivati, la situazione è degenerata in un lampo: durante il tentativo di farlo scendere, l’uomo ha afferrato l’estintore dall’interno del veicolo e lo ha scagliato con rabbia contro il vetro, frantumandolo e mettendo in pericolo i soccorritori che stavano solo facendo il loro dovere. Non contento, ha sputato in faccia a una guardia giurata accorsa per prestare manforte, trasformando un intervento di routine in un vero e proprio incubo.
Fortunatamente, l’arrivo rapido di una pattuglia della Polizia ha evitato che le cose precipitassero ulteriormente: gli agenti hanno bloccato l’individuo, che è stato poi curato e trasferito al commissariato per le verifiche necessarie. Episodi come questo non fanno che evidenziare le crepe di un sistema sanitario locale già sotto pressione, dove le ambulanze sfrecciano per le vie affollate di Napoli senza garanzie di protezione, e il personale affronta non solo le malattie, ma anche l’ira di chi dovrebbe essere aiutato.
E qui entra in gioco l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che da anni monitora queste brutalità e non risparmia critiche alle istituzioni. “Ogni giorno medici e infermieri rischiano la vita – commentano dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate – mentre l’ASL continua a pubblicare post sui social con sorrisi e frasi motivazionali. Un po’ di solidarietà concreta verso chi viene aggredito non sarebbe fuori luogo”. Parole che suonano come un’eco stanca, ripetuta dopo ogni aggressione, ma che rivelano una verità amara: in questa città, dove la solidarietà di strada è un’arte, le ambulanze danneggiate e le minacce ai sanitari sono solo sintomi di un’ emergenza più profonda, quella di una sanità napoletana che barcolla tra tagli di fondi e promesse vuote.
Come cronista di queste strade, so bene quanto sia radicato questo problema nelle dinamiche locali: dai vicoli affollati ai terminal affollati come la Stazione Centrale, la rabbia accumulata dalla precarietà quotidiana esplode nei luoghi più vulnerabili, lasciando medici e infermieri come scudi umani. È tempo che le autorità smettano di limitarsi a numeri e comunicati, e inizino a investire in misure concrete per la sicurezza, perché Napoli merita un Pronto Soccorso non come un ring, ma come un rifugio. Altrimenti, continueremo a svegliarci con queste storie, che non sono solo fatti, ma un grido di aiuto ignorato.
