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Cronaca

Napoli, ennesima rissa alla Stazione Centrale: il caos quotidiano che non sorprende più.

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Napoli, ennesima rissa alla Stazione Centrale: il caos quotidiano che non sorprende più.

#ViolenzaNotturnaANapoli: La Stazione Centrale affoga nel caos, mentre la città grida aiuto

La Stazione Centrale di Napoli, un tempo hub pulsante di arrivi e partenze, si è trasformata in un’arena di scontri che terrorizza i pendolari e i residenti, rivelando un declino che non possiamo più ignorare come semplici fatti di cronaca. Come cronista locale, cresciuto tra queste strade, vedo questo non solo come un episodio isolato, ma come un sintomo di una Napoli che sta perdendo la sua anima, schiacciata da un mix di disagi sociali e inerzie istituzionali che alimentano il ciclo del caos.

L’ultimo caso, registrato in un video inquietante e arrivato al deputato Francesco Emilio Borrelli, ha coinvolto una rissa esplosiva scoppiata attorno alle 23 di ieri sera lungo Corso Garibaldi. Un branco di aggressori, accecati dalla furia, ha invaso i binari del tram, sfidando il pericolo dei treni in arrivo e mettendo a repentaglio la vita di innocenti passanti. È un’immagine che conosco fin troppo bene: qui, dove il traffico e la folla si intrecciano con la storia della città, il tram non è più solo un mezzo di trasporto, ma un palcoscenico per la disperazione urbana.

In questa zona, un tempo simbolo della vitalità napoletana, il confronto civile è un relitto del passato: “Non si dialoga, si aggredisce”, come tuona Borrelli, definendo l’area “un biglietto da visita avvelenato” per l’intera città. Da locale che frequenta questi luoghi, non posso fare a meno di riflettere su come Piazza Garibaldi e i suoi dintorni siano diventati epicentri di un decadimento cronico, dove il degrado non è un incidente ma una routine che si ripete, trasformando incroci vitali in terre di nessuno. Borrelli, con la sua denuncia protocollata oggi alle autorità, non sta solo segnalando un fatto, ma sta dando voce a un malessere diffuso che noi abitanti viviamo ogni giorno – dalle liti per un posto sul tram ai conflitti che sfociano in violenza gratuita.

E mentre assistiamo a questa spirale di anarchia, il deputato non si ferma alle critiche: “L’anarchia regna incontrastata nel cuore della città”, e chiede interventi drastici, come un presidio fisso 24 ore su 24 con forze dell’ordine e persino l’esercito, per ripristinare un minimo di ordine. Come osservatore del territorio, mi chiedo se questo sia davvero sufficiente, o se non indichi piuttosto una sconfitta preventiva: Napoli, con la sua rete di commissariati già sotto pressione, non può permettersi di ridurli o chiuderli, ma il vero problema è la “carenza di organico è un lusso che Napoli non può più permettersi”, come sottolinea Borrelli, puntando il dito contro un Governo che ha promesso assunzioni mai arrivate. È una critica che risuona nelle nostre strade, dove la mancanza di risorse trasforma la notte in un far west, lasciando i cittadini a difendersi da soli.

Il deputato esige un piano di sicurezza concreto e strutturato, non palliativi che sfiorino la superficie: “Non tollereremo approcci superficiali”. E culmina con un avvertimento che, da napoletano, sento come un’eco personale: “Lo Stato deve mostrarsi saldo e presente: inversione di rotta immediata, o il dramma quotidiano diventerà tragedia irreversibile”. Mentre la città attende azioni reali, non posso evitare di commentare con amarezza: quanto a lungo possiamo tollerare che luoghi come la Stazione Centrale, cuore pulsante di migliaia di vite, diventino sinonimo di pericolo? Napoli merita di più di promesse vuote; ha bisogno di una rinascita che riporti la sicurezza al centro, prima che il caos notturno inghiotta definitivamente il nostro spirito comunitario.

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