Cronaca
Mentre il bullismo infuria, Patrizio Oliva in scena conquista migliaia di studenti locali con il suo messaggio autentico.
Dal ring al palcoscenico: Patrizio Oliva combatte il bullismo a Napoli, ispirando una generazione!
DalRingAlTeatro #NoAlBullismo #NapoliResiliente
Napoli, con le sue strade piene di contrasti, ha visto un’altra serata di riflessione e azione al Teatro Sannazaro, dove trecento giovani hanno assaporato un messaggio potente contro il bullismo. In una città come la nostra, segnata da quartieri duri e storie di riscatto, l’ex campione di boxe Patrizio Oliva trasforma la sua vita in uno spettacolo che non è solo intrattenimento, ma un grido di allarme sociale. È come se il ring del quartiere entrasse in teatro, ricordandoci che il vero knockout si dà con l’educazione, non con i pugni.
Immaginatevi una platea di studenti, occhi fissi sul palco, mentre Oliva, cresciuto nelle strade di Poggioreale – quel quartiere a due passi dal cimitero e dal carcere, simbolo di troppe vite spezzate – condivide la sua verità cruda. “Tanti miei amici sono finiti in uno di questi posti, buttando via la loro vita”, ha confessato l’ex pugile, parlando direttamente ai ragazzi delle scuole Elena di Savoia-Diaz, Vittorio Veneto, Leonardo da Vinci e Pietro Colletta. Come napoletano che ha visto da vicino queste dinamiche, mi chiedo: quante storie simili dobbiamo ancora perdere prima che l’educazione diventi una priorità reale? Oliva, nominato ambasciatore nelle scuole dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, usa il suo passato per smontare il velo sul bullismo, mescolando narrazione teatrale e testimonianze che toccano la violenza verbale, fisica e psicologica – piaghe che, qui a Napoli, si insinuano nelle scuole e nelle piazze come un’ombra persistente.
Ma non è solo Oliva a portare avanti questa battaglia; le istituzioni e altri campioni scendono in campo, rafforzando il messaggio. Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha visto nel progetto un’arma educativa, e “questa iniziativa consente di accrescere la consapevolezza su tematiche estremamente attuali”, ha sottolineato Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per lo Sport. È ironico pensare che, in una regione dove lo sport dovrebbe essere un’ancora di salvezza, troppe volte diventa un lusso per pochi. Sul palco, accanto a Oliva e all’attrice Rossella Pugliese – che dà voce alla madre del campione in una performance toccante – ecco Pino Maddaloni, l’oro olimpico di judo, che non si limita a raccontare, ma a provocare: “I miei avversari erano gli amici, i vicini di casa, quelli che non capivano i miei sacrifici”. E poi, con un tocco di realismo crudo, aggiunge: “Tanti miei amici sono stati meno fortunati perché non hanno avuto i maestri e lo sport per aiutarli. Non fatevi fregare, circondatevi di persone che vi vogliono bene”. Come cronista del territorio, vedo in queste parole un riflesso della Napoli che conosco: una comunità dove l’amicizia può essere sia scudo che trappola, e dove i sacrifici sportivi spesso salvano dall’abisso.
Il progetto “Educazione, formazione e valore: Patrizio Oliva” sta lasciando un segno profondo, con la seconda stagione che ha registrato sold out e raggiunto migliaia di studenti in tutta Italia. “Tante scuole partecipanti in tutta Italia, con migliaia di ragazzi entusiasti”, ha spiegato il produttore Maurizio Marino, annunciando che l’iniziativa proseguirà con date nelle scuole fino a fine mese. E il docente Francesco Bocchini dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli non ha dubbi: “Catturare l’attenzione di ragazzi così giovani non è facile. Sentire da alcuni di loro che credono ancora ai propri sogni è il messaggio più bello che potessimo raccogliere”. Da locale, mi sento di commentare che questo approccio non è solo efficace, è necessario: in una città come Napoli, dove il bullismo si mescola con le disuguaglianze sociali, storie come quella di Oliva ricordano che lo sport e l’educazione possono essere veri agenti di cambiamento, non mere parole.
Guardando al futuro, l’associazione culturale Arteteca – con il supporto del Ministero per lo Sport e i Giovani, e partner come Union Gas e Luce – pianifica già una terza stagione, pronta a portare avanti questo esempio di riscatto. È un’ottimistica iniezione di speranza per i nostri giovani, in un territorio che ha bisogno di eroi non solo sul ring, ma nelle aule e nelle strade. Perché, come ribadito con forza da Oliva, “I bulli sono vigliacchi senza cultura. L’unica arma per combatterli è denunciare”, un’affermazione che risuona come un campanello d’allarme per tutti noi napoletani.
