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Cronaca

Lotta everyday alla microcriminalità: San Giorgio a Cremano adotta Zone Rosse come misura inevitabile per i suoi quartieri.

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Lotta everyday alla microcriminalità: San Giorgio a Cremano adotta Zone Rosse come misura inevitabile per i suoi quartieri.

Ordinanza anti-degrado a San Giorgio a Cremano: il Prefetto passa all’azione! #SicurezzaNapoli #VesuvioVive #ComunitàLocale

In questo angolo di Campania dove il Vesuvio fa da sfondo alle nostre vite quotidiane, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha dato una stretta decisa alle zone più problematiche di San Giorgio a Cremano. Non è solo un’ordinanza burocratica, ma un segnale che le istituzioni stanno finalmente ascoltando le lamentele di chi, come me e tanti residenti, vede la propria città soffocata da un mix di microcriminalità e degrado urbano. E mentre apprezzo l’intervento, non posso fare a meno di chiedermi se tre mesi bastino per scalfire anni di trascuratezza.

L’ordinanza, emessa ai sensi dell’articolo 2 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, mira a circoscrivere le “zone rosse” di San Giorgio, un comune alle porte di Napoli con oltre 40.000 abitanti, dove il tessuto sociale è messo a dura prova da spaccio di stupefacenti, aggressioni e occupazioni abusive. Queste aree non sono solo statistiche: sono luoghi che conosco bene, dove i negozianti serrano le saracinesche prima del tramonto e le famiglie evitano di passeggiare per paura. Il provvedimento divide il territorio in tre macroaree per rendere i controlli più efficaci, riflettendo una strategia che, se ben applicata, potrebbe restituire un po’ di normalità a quartieri che sembrano dimenticati.

Al Nord, via Aldo Moro e via Manzoni – periferie che ho visto trasformarsi da vivaci zone residenziali in teatri di furti e invasioni – ora saranno sotto maggiore sorveglianza. Passando al Centro, piazza Troisi, Villa Bruno e Villa Vannucchi, quei gioielli culturali e spazi di aggregazione che attirano visitatori e residenti, necessitano di protezione per non diventare preda del caos. Qui, il contrasto è evidente: da un lato, l’orgoglio locale per questi siti storici; dall’altro, la frustrazione per come il degrado ne limita l’uso quotidiano. Infine, al Sud, Largo Arso, un’area che epitomiza il declino, con il suo accumulo di rifiuti e attività illecite che scoraggiano persino i più coraggiosi.

Per i prossimi tre mesi, l’ordinanza vieta lo stazionamento a chiunque esibisca comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, con un focus su chi ha precedenti per reati come traffico di droga, aggressioni, furti o porto illegale di armi. È una misura non improvvisata, ma basata su dati concreti dalle segnalazioni recenti, che evidenziano come la criminalità minore stia erodendo la qualità della vita. Come cronista del territorio, vedo questo come un passo necessario, ma anche come un promemoria delle risorse limitate: le Forze dell’Ordine, dai Carabinieri alla Polizia e alla Guardia di Finanza, lavorano già con pattuglie quotidiane, eppure il personale e i fondi extra sono sempre insufficienti per coprire un tessuto urbano così frammentato.

Questo intervento non è isolato, bensì parte di un piano più ampio per la sicurezza metropolitana, con simili ordinanze già attive in altri comuni vesuviani. Il suo scopo è chiaro: ripristinare la pace sociale, incoraggiare l’uso sereno degli spazi pubblici e garantire spostamenti sicuri. Le pattuglie si intensificheranno, con sanzioni severe come i daspo urbani per i trasgressori. Ma qui, tra le vie di San Giorgio, la reazione è mista. I residenti, che ho sentito esprimere le loro opinioni nei mercati e nelle piazze, nutrono un cauto ottimismo. Come mi ha confidato un commerciante di piazza Troisi: “Finalmente un passo concreto contro il degrado che ci affligge da anni”. È un sentiment che risuona forte, ma che mi porta a riflettere: se non seguiamo con monitoraggi regolari, queste misure potrebbero essere solo un palliativo, lasciando intatte le radici del problema.

In fondo, come chi vive e respira queste dinamiche quotidiane, spero che questa ordinanza non sia solo una risposta temporanea, ma l’inizio di un impegno più profondo per una San Giorgio a Cremano vivibile e orgogliosa – un posto dove il Vesuvio non è l’unica cosa che domina il panorama. Le autorità hanno promesso valutazioni periodiche per eventuali proroghe, e io, da osservatore locale, terrò d’occhio gli sviluppi con lo stesso spirito critico che ci ha sempre contraddistinto.

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