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Cronaca

La Terra dei Fuochi non si arrende: sequestri a Cesa e Gricignano per due zone ridotte a discariche abusive. (86 caratteri)

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La Terra dei Fuochi non si arrende: sequestri a Cesa e Gricignano per due zone ridotte a discariche abusive. (86 caratteri)

Sequestri nella Terra dei Fuochi: Aversa contro il veleno invisibile #TerraDeiFuochi #AmbienteInPericolo #AversaSiSveglia

Nella Terra dei Fuochi, quel territorio martoriato tra Aversa e dintorni, i Carabinieri non si fermano un attimo, tornando all’attacco con sequestri che ricordano a tutti quanto sia difficile scrollarsi di dosso il peso di un inquinamento che ci avvelena da anni. Qui, dove la memoria collettiva è segnata da discariche abusive e promesse di bonifica mai pienamente mantenute, le ultime operazioni tra l’11 e il 12 novembre a Gricignano e Cesa non sono solo un intervento, ma un monito su come il nostro ambiente continui a essere sacrificato per l’incuria di pochi.

Prendiamo Gricignano, un paese che, come tanti in quest’area, lotta contro il degrado strisciante. Sulla via Casolla, i militari della locale Stazione, coordinati dalla Compagnia di Marcianise, hanno messo i sigilli a un cumulo di rifiuti industriali: vernici, guaine, cavi elettrici e altre sostanze contaminanti, per un totale di circa due tonnellate. Il terreno circostante, ormai avvelenato, è stato sequestrato insieme al carico, e la zona è stata segnalata al Comune per una bonifica che, come al solito, ci auguriamo non finisca nel dimenticatoio burocratico. È frustrante pensare che queste aree, spesso prive di sorveglianza come questa, diventino un facile bersaglio per chi scarica impunemente, lasciando ai residenti il conto da pagare in termini di salute e qualità della vita. L’indagine, avviata per gestione illecita di rifiuti, è attualmente a carico di ignoti, ma qui da noi, nel cuore di Aversa, sappiamo bene che dietro questi cumuli c’è una rete di irresponsabilità che va ben oltre un singolo colpevole.

Il giorno dopo, la situazione si è ripetuta a Cesa, in via Tevere, dove i Carabinieri della Stazione locale, affiancati dal Nucleo Forestale di Marcianise, hanno scoperto un’area di mille metri quadrati trasformata in un autentico incubo ambientale: sostanze oleose, scarti metallici, residui di lavorazioni meccaniche e persino uno scarico abusivo di acque reflue. Il proprietario del terreno non è sfuggito alla rete della giustizia: è stato denunciato e colpito da una multa salata, superiore ai 19mila euro. Come cronista del posto, non posso fare a meno di riflettere su quanto queste storie siano la norma piuttosto che l’eccezione. Negli angoli remoti di Cesa e Gricignano, dove le famiglie vivono con la paura di ciò che respirano, questi sequestri evidenziano un problema radicato, alimentato da una cultura dello sversamento facile che mina la fiducia nella nostra comunità. È un colpo al cuore vedere come, nonostante gli sforzi, l’inquinamento continui a diffondersi, erodendo non solo il suolo, ma anche il futuro delle prossime generazioni.

Queste azioni fanno parte di un piano di controlli intensificati dal Gruppo Carabinieri di Aversa, un’iniziativa che va avanti da mesi con l’obiettivo di spezzare la catena degli abbandoni illegali e proteggere la salute dei cittadini. È un segnale positivo, certo, ma come qualcuno che vive e respira questa terra ogni giorno, non posso ignorare il realismo della situazione: le verifiche proseguiranno, e l’attenzione resterà alta sulle zone più colpite, ma senza un impegno condiviso – dalle istituzioni locali ai singoli abitanti – rischiamo di combattere una battaglia infinita. La Terra dei Fuochi non è solo un nome su una mappa; è la nostra realtà, e spetta a noi tutti, con spirito critico e determinazione, trasformarla in un luogo vivibile.

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