Cronaca
Ischia, l’ennesima e-bike rubata rivela un deposito di veicoli ricettati: tre denunciati in paese.
#IschiaSottoAssedio: Un Furto di E-Bike Accende i Riflettori su una Rete di Ricettazione Nascosta sull’Isola #FurtiACasalNostro #IschiaInvestiga
Ischia, l’isola che tutti amiamo per le sue vie pittoresche e il suo ritmo di vita rilassato, si ritrova ancora una volta al centro di un problema che ci riguarda da vicino: i furti di biciclette elettriche, sempre più frequenti e insidiosi. Tutto è partito da una semplice segnalazione, quella di una madre preoccupata per la scomparsa della e-bike del figlio, legata fuori dal liceo. Non è solo un episodio isolato, ma un campanello d’allarme che dimostra come, qui da noi, un piccolo reato possa svelare una rete ben più estesa, alimentata forse dalla crescente domanda di mezzi economici in un contesto turistico sempre più affollato.
I Carabinieri della Stazione locale, che conoscono le strade di Ischia come le loro tasche, hanno fatto scattare le indagini analizzando le telecamere di sorveglianza. Hanno rapidamente puntato il dito su un 45enne del posto, un volto noto per via di precedenti guai con la giustizia, che è stato rintracciato in fretta. Ma la bici? Sparita nel nulla, come spesso accade in questi casi, lasciando solo dubbi e rabbia tra chi abita qui e vede i propri beni svanire senza spiegazioni. È frustrante, vero? Specialmente quando pensi a quanto sia difficile, su un’isola come la nostra, sostituire un mezzo che serve per gli spostamenti quotidiani, tra salite ripide e traffico estivo.
Le indagini non si sono fermate lì: seguendo la traccia, gli agenti hanno scoperto che la e-bike era finita nelle mani di un 68enne, che l’aveva comprata dal 45enne a un prezzo ridicolo, ben al di sotto del valore reale. Un classico caso di “ricettazione”, che ha portato alla denuncia di entrambi, insieme a un 58enne ischitano coinvolto nella faccenda. Come cronista del posto, mi chiedo quanto questa mentalità del “buon affari” stia corrodingo il tessuto sociale dell’isola. Viviamo in una comunità stretta, dove tutti si conoscono, eppure questi giri loschi prosperano, magari alimentati da chi cerca di risparmiare in un’economia locale segnata dal caro-vita e dal turismo stagionale.
Ma è quando le verifiche si sono spostate su un capannone in via De Luca che la storia è diventata davvero inquietante. I Carabinieri hanno scovato un deposito improvvisato, una specie di “cimitero meccanico” abusivo, zeppo di roba sospetta: 177 batterie per scooter e auto, un mucchio di pezzi di ricambio, telai arrugginiti e ben 19 biciclette elettriche. Il luogo è stato sequestrato, e ora si sta lavorando per rintracciare i veri proprietari e smantellare quella che sembra una vera e propria rete di ricettazione. Da ischitano Doc, non posso fare a meno di riflettere su come questo fenomeno rifletta i cambiamenti dell’isola: le e-bike sono diventate essenziali per molti, tra residenti e turisti, ma il loro costo elevato le rende un bersaglio facile, alimentando un circolo vizioso di crimini che rischia di rovinare la nostra reputazione di paradiso tranquillo.
In questi ultimi mesi, i furti di mezzi a due ruote sono esplosi su Ischia, complice la loro diffusione e il valore crescente. Questa scoperta non è solo un colpo alla malavita locale, ma un’opportunità per rafforzare i controlli e restituire un po’ di serenità alla comunità. Speriamo che serva da lezione, perché qui, dove il mare è la nostra ricchezza, non possiamo permetterci che i ladri rovinino anche la quotidianità dei nostri vicoli. L’isola merita di meglio, e come chi vive queste storie in prima persona, resto fiducioso che le forze dell’ordine continuino a tenere alta la guardia.
