Cronaca
Giustizia a Caivano, pene per i killer di Antonio Natale
																								
												
												
											#GiustiziaIncompiuta per la famiglia di Antonio Natale, ucciso a 22 anni per essersi ribellato al clan dello spaccio
La sentenza di condanna per l’omicidio di Antonio Natale, il giovane pusher ucciso il 4 ottobre 2021 a Caivano, ha scosso l’hinterland napoletano e sollevato più di una domanda sulla giustizia italiana. La Corte d’Assise di Napoli ha inflitto pene che vanno dai 16 ai 28 anni di reclusione per gli imputati, ma per la famiglia della vittima e per molti cittadini, queste condanne appaiono eccessivamente miti.
“Proviamo un fortissimo disappunto” ha dichiarato l’avvocato della famiglia, Maurizio Raggi, sottolineando come le pene siano state inflitte nonostante una collaborazione limitata da parte degli imputati. La famiglia di Antonio Natale, che a 22 anni aveva scelto di ribellarsi al giro di spaccio, sente che la giustizia non è stata fatta e che le pene inflitte non sono sufficienti a punire i responsabili di un delitto così efferato.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha sempre sostenuto la famiglia nella sua battaglia per la giustizia, ha commentato: “Questi assassini restano figure inquietanti, senza scrupoli. La famiglia ebbe il coraggio di denunciare, e per questo ha pagato un prezzo altissimo”. La sua presenza e il suo sostegno sono stati fondamentali per la famiglia di Antonio, che si è sentita abbandonata e tradita dalla giustizia.
La sentenza di condanna rappresenta un primo passo verso la verità, ma per la famiglia di Antonio Natale, la strada verso la giustizia è ancora lunga e difficile. “L’omicidio di un ragazzo così giovane” ha ribadito Raggi, “non può ricevere condanne tanto leggere”. La famiglia e i sostenitori di Antonio Natale continuano a chiedere giustizia e a lottare per i diritti dei cittadini, perché nessun altro giovane debba pagare con la vita il prezzo della ribellione contro la criminalità organizzata.
La storia di Antonio Natale è solo l’ultima di una lunga serie di storie di giovani vite perse a causa della violenza e della criminalità organizzata. La sua morte ha scosso la comunità di Caivano e dell’hinterland napoletano, e ha sollevato più di una domanda sulla capacità della giustizia di proteggere i cittadini e di punire i responsabili dei delitti. La famiglia di Antonio Natale e i suoi sostenitori continuano a lottare per la giustizia e per i diritti dei cittadini, perché la morte di Antonio non sia stata vana.
