Cronaca
Gioia Sannitica in lutto: se va via il sindaco Peppe Gaetano a soli 57 anni, resta un vuoto nel cuore della comunità. (87 caratteri)
Addio al sindaco del popolo: Gioia Sannitica piange Peppe Gaetano a soli 57 anni #GioiaInLutto #SindacoDelCuore #AltoCasertano
Gioia Sannitica, quel minuscolo scrigno incastonato tra le colline dell’Alto Casertano, sta vivendo un momento di quiete ferita, dove il mormorio delle fontane e il vento tra gli ulivi sembrano sussurrare addii. Qui, in un paesino di poco più di 2.500 abitanti che lotta ogni giorno contro l’oblio e le sfide del Sud, se è spento Giuseppe Gaetano, per tutti “Peppe”, un sindaco che non era solo un amministratore, ma il battito stesso della comunità.
Stroncato da una malattia incurabile che ha affrontato con una discrezione tipica di chi è nato e cresciuto in queste terre ruvide, Gaetano ci lascia a 57 anni, lasciando un vuoto che si fa sentire in ogni vicolo e in ogni riunione al bar. Originario delle verdissime alture che sovrastano la Valle di Suessola, entrò in politica nel 2019 alla guida di una lista civica profondamente radicata nel tessuto locale, promettendo – e mantenendo – un’amministrazione “vicina alla gente”. Come un vero figlio di queste zone, conosceva bene le lotte quotidiane: la burocrazia che soffoca l’agricoltura, le risorse idriche da valorizzare, le tradizioni da preservare per non perdere l’anima del borgo.
Riconfermato con un plebiscito nel 2024, ha proseguito con progetti concreti che hanno ridato fiato a Gioia Sannitica: interventi per migliorare le infrastrutture, iniziative culturali per celebrare l’eredità sannitica, e misure per sostenere un’economia rurale spesso piegata da ostacoli invisibili. È qui che il nostro territorio mostra le sue crepe: in un Sud dove i piccoli comuni barcollano tra spopolamento e indifferenza, Gaetano era un esempio di chi fa politica con le mani nella terra, non con i libri polverosi. Come cronista di queste parti, vedo in lui il simbolo di un impegno reale, lontano dalle luci della ribalta, ma che faceva la differenza in un paese dove ogni iniziativa conta il doppio.
“Era il sindaco della gente”, come ha ricordato con emozione un residente su un sito locale, e non è solo una frase a effetto. Peppe era quell’uomo che si presentava a sorpresa nelle case degli anziani, organizzava feste in piazza per i giovani, e diffondeva un sorriso che scioglieva le distanze tra il municipio e la vita quotidiana. La notizia della sua scomparsa, diffusa stamattina, ha colpito come un temporale improvviso sulle nostre colline: “Sgomento in paese”, titolano i giornali casertani, e non c’è esagerazione. Sui social e nei caffè della piazza principale, il dolore si è sparso rapido, riflettendo l’affetto per un leader che ha sempre scelto la semplicità, senza inseguire glorie vane.
Ha affrontato la malattia con il coraggio silenzioso che lo ha sempre contraddistinto, come un contadino che non molla davanti alla siccità. “Ha lottato fino all’ultimo”, raccontano familiari e collaboratori, dipingendolo come un guerriero discreto, mai sopraffatto dal peso. Da stamattina, il Comune – quel edificio severo che lui aveva reso più umano con piccoli tocchi personali – si è trasformato in un luogo di pellegrinaggio. La camera ardente nella sala consiliare è aperta fino alle 22 di oggi e per tutta la mattinata di domani, con un continuo flusso di persone che portano storie, lacrime e abbracci. I funerali sono fissati per domani, giovedì 13 novembre, alle 14:30, nel piazzale davanti alla chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il cuore pulsante della nostra frazione. Qui, tutto si fermerà: bandiere a mezz’asta, negozi chiusi, e un corteo che percorrerà le stradine strette, testimoni di una vita dedicata al bene comune.
In un’epoca in cui i borghi come il nostro rischiano di spegnersi sotto il peso di indifferenza e crisi, la scomparsa di Gaetano è un colpo che fa riflettere. La sua amministrazione, appena riconfermata, lascia progetti solidi ma anche domande aperte: chi potrà raccogliere il suo testimone in un territorio segnato dal dolore? Per ora, Gioia Sannitica si stringe intorno al suo “Peppino”, un uomo che con la sua umiltà ha dimostrato che la politica può essere puro amore per la propria gente. Mentre il sole cala sulle nostre colline casertane, l’intero territorio si unisce in un commosso saluto, ricordando che eroi come lui non se vanno mai del tutto.
